La cultura orientale, la parte esotica che ognuno ha nel suo immaginario, ha da sempre donato al resto del mondo alimenti come la soia o il tofu, il pollo al curry o le innumerevoli spezie che provenendo dal “lontano oriente” spesso sono state la causa di guerre di potere. L’Asia nel suo insieme è un vero crogiolo di culture e di filosofie che trovano spazio e applicazione anche nella cucina, nei sapori, nei valori salutistici e curativi di alcuni piatti. Per questo basterebbe pensare alla cucina cinese e alla loro tradizionale cottura al vapore, al wok etc., o all’uso quasi totale dei prodotti con pochissimi scarti da eliminare. Eppure dalla stessa area culturale sono arrivati in Europa anche prodotti come gli energy drink con le loro intrinseche criticità.
Da poco tempo, poi, si è affermato anche da noi il consumo di bubble tea, ovvero un modo elegante per dire tè con le bolle. Una bevanda di origine thailandese nata appena quaranta anni fa, ma che oggi troviamo sempre più apprezzata e consumata soprattutto dai più giovani. Il viaggio di Marco Polo nell’Asia più lontana riportò in Italia spezie, tessuti e qualcuno aggiunge anche la pasta e ancora oggi siamo invasi da prodotti pseudo-innovativi, ma sul lungo termine la nostra cultura alimentare ha dimostrato che non è seconda a nessuno nel mondo. Proprio dei bubble tea ci occupiasmo nella puntata settimanale dei Miti Alimentari.
Ho sentito parlare dei bubble tea, io credo che siano una bevanda innovativa e utile per la nostra salute
FALSO Si è detto qualcosa di simile per gli energy drink cercando di paragonarli erroneamente agli integratori multivitaminici e per i bubble tea il percorso sembra simile. Intanto, può sembrare strano, ma siamo al limite della bevanda e si può parlare abbastanza tranquillamente di uno snack in forma liquida perché occorre masticare quello che si beve. I bubble tea paradossalmente sono all’opposto delle minestre dove si “beve” qualcosa di semisolido mentre in questo caso si mastica qualcosa che sembra completamente liquido. Nella preparazione del bubble tea si usa come base del te come è logico, a cui si aggiunge del latte come invece la tradizione thailandese richiede, poi degli aromi e spesso anche dell’inutile zucchero. Il vero coup de theatre di questo prodotto è nell’aggiunta di perle di tapioca. La tapioca è il tubero corrispondente alla radice della pianta di manioca che viene aggiunta a pezzi. La farina di tapioca è simile a quella dei cereali e tende a formare delle sfere bianche che se cotte diventano trasparenti permettendo di dare una consistenza gelatinosa alla bevanda. Di solito la farina di tapioca è usata come farina precotta da dare ai bambini in svezzamento perché è nutrizionalmente considerata molto simile al latte. Queste bolle possono essere gommose e quindi diventano masticabili oppure possono letteralmente scoppiare a rilasciare dei succhi di gusti vari e strani ed in questo caso parliamo di “popping boa”. L’alternativa alla tapioca prevede l’uso di gelatine di frutta o altre gelatine vegetali che rendono più cremosa la bevanda facendola diventare simile ad un frullato classico.
I bubble tea sono delle bevande abbastanza monotone, bevuto un tipo le ho bevute tutte
FALSO Varietà e gusti non sono i limiti di questi prodotti che possono essere declinati in mille combinazioni creando anche delle bevande molto personalizzate. Il te, ad esempio, può essere nero, bianco o verde, la presenza o meno del latte è una ulteriore variabile, ma se vogliamo escluderlo si può ovviare con della tapioca e in questo caso eliminiamo anche un ingrediente di origine animale in favore di uno di origine vegetale. A questi ingredienti base si possono aggiungere infiniti gusti derivati dalla frutta oppure non usando la frutta, si può dolcificare con zucchero o del miele. Il latte può essere fresco, in polvere o condensato, e se occorre si può anche sostituire con della panna vegetale. I bubble tea possono essere serviti non solo freddi, ma si possono proporre anche caldi. Questi nuovi snack hanno sdoganato la cannuccia per chi ha sempre avuto terrore del risucchio incontrollato, ma in molti paesi asiatici i rumori che si accompagnano alla convivialità sono spesso indice di apprezzamento per cui non dobbiamo meravigliarci di queste scelte. Di solito sono bevande nate per un consumo immediato nel locale dove si preparano, oggi si sono trasformati in snack drink da asporto dove si usa un disco a sigillare il bicchiere, a volte con della semplice pellicola da forare con una cannuccia larga così da aspirare anche le perle di tapioca presenti. Questi aspetti rendono i bubble tea impattanti sull’ambiente che ci circonda per il contenitore usato, la cannuccia, il disco di chiusura fatto di solito con della pellicola etc., ma meno problemi si possono avere usando dei prodotti biodegradabili o compostabili.
I bubble tea non sono una fonte di frutta per quanto siano colorati e profumati
VERO Le perle di tapioca sono di base bianche, ma si possono colorare con zucchero di canna per avere un colore scuro oppure usando altri coloranti e sapori alla frutta come banana, lime, arancia etc. creare delle vere e proprie tavolozze edibili. Spesso queste scelte rappresentano la vera cifra dell’artista che produce il bubble tea in quel locale e che attrae nuovi consumatori. Se si utilizzano delle gelatine vegetali diventa possibile plasmarle e creare delle forme alla moda meglio gradite dal consumatore ed ecco nascere cubi, stelle o strisce. Sono diffuse anche gelatine al caffè, al mango e al sapore di legumi che si spiegano con l’origine asiatica di queste bevande dove i legumi trovano una tradizione molto solida. La fantasia applicata ai bubble tea è tale che porta anche ad usare creme, estratti di aloe o ottenuti del cuore della palma e in qualche caso si propone anche l’aggiunta di formaggi cremosi sempre per dare al bubble tea quella consistenza leggermente più pastosa che li allontana dalla bevanda pura e semplice.
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Consumare bubble tea non crea nessun problema, anche senza limiti
VERO/FALSO Si tratta di bevande snack talvolta complesse da creare o da rifare, ma di solito si usano sempre ingredienti sicuri per il consumatore. È pur vero che esistono anche dei bubble tea con l’aggiunta di ghiaccio a creare delle “snow bubble o perle di neve”. Lo svantaggio è quello di rendere le perle di tapioca leggermente più dure e difficili da masticare o addirittura impossibili da risucchiare con la cannuccia in dotazione. In Cina si è verificato un solo caso dove una adolescente ha abusato di bubble tea e le troppe perle di tapioca non sono state digerite immediatamente provocando dolori intestinali e soprattutto una forma di stitichezza. Le centinaia di perle di tapioca ingerite, avevano assunto una consistenza troppo dura e non erano più facilmente aggredibili per cui si sono distribuite tra intestino e stomaco provocando i fastidi che abbiamo elencato. Questo evento, più unico che raro, dimostra ancora una volta che gli abusi sono sempre un rischio sottostimato specie nei prodotti che sembrano i più innocenti e innocui. Un suggerimento importante è però quello di non offrire ai più piccoli queste nuove bevande perché non ancora abituati a masticare un liquido con delle perle di tapioca tenderebbero a ingerirle intere e magari hanno qualche difficoltà dopo.
I bubble tea non sono nutrizionalmente delle bevande considerate equilibrate e sane
VERO L’analisi tossicologica dei bubble tea nel passato ha dimostrato che non sono presenti sostanze pericolose per la nostra salute in quantità da destare un rischio. Uno dei loro punti di debolezza è talvolta nella composizione nutrizionale, spesso il quantitativo di calorie è molto elevato per l’aggiunta di zuccheri originando uno snack non proprio salutistico. Parliamo di porzioni di 100 ml con un carico di quasi 120 calorie e tutte derivanti da zuccheri presenti fino a 30 g. L’etichetta ci dice che oltre il 50% è fatto di acqua e il 35% di zuccheri. Sul mercato sono presenti dei prodotti molto simili ai bubble tea, indirizzati ai più piccoli, che forniscono circa 50 calorie per 100g e circa una dozzina di grammi di zuccheri di cui anche quasi la metà sono zuccheri aggiunti. La scelta di prodotti edulcorati è errata ed è anche poco consigliabile quando i consumatori sono i più piccoli. In altri prodotti vengono usati come sostituti del latte, degli acidi grassi trans derivati da olio di palma idrogenato ed è noto che questi composti non sono i migliori amici del nostro sistema cardio-vascolare. Sull’altro piatto della bilancia c’è da dire che usando del te nero o del te verde introduciamo delle sostanze protettive, come alcuni tipi di antiossidanti, per il nostro organismo, ma purtroppo il piatto da controbilanciare è spesso troppo pesante e il gioco non vale la candela.