Con le ultime disposizioni del Governo, l”obbligo del green pass è stato esteso anche a nuove categorie di lavoratori, tra questi chi si occupa di mansioni domestiche, come colf, baby sitter e badanti. La novità ha aperto il campo a molti dubbi sia da parte di chi questo lavoro lo fa che dai datori. Vediamo le domande principali con le risposte messe a punto da Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei Datori di Lavoro Domestico
- Che cosa bisogna fare se il lavoratore domestico non ha il Green Pass?
Se il domestico assunto non possiede o non esibisce una versione valida del Certificato Verde dovrà essere considerato assente ingiustificato: non potrà quindi svolgere attività lavorativa e, pur avendo diritto alla conservazione del posto di lavoro, non percepirà la retribuzione fin dal primo giorno.
- Quanto dura l’assenza ingiustificata?
L’assenza ingiustificata per mancato possesso di Green Pass valido durerà fino alla presentazione di idonea certificazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza.
- Quali altre figure contemplate nel Ccnl domestico devono possedere il Green Pass per lavorare?
Sebbene le figure prevalenti nel Ccnl domestico siano colf, badanti e baby sitter esistono anche altre figure professionali per cui vige l’obbligo di possesso di Green Pass, come nel caso (solo per citarne qualcuno) della governante, del maggiordomo, del cuoco, dell’istitutrice, della dama di compagnia, del dog sitter, dell’autista e del giardiniere, del custode o dell’amministratore dei beni di famiglia.
- Chi è esentato dal possesso del Green Pass?
Sono esentati i soggetti che non possono ricevere o completare la vaccinazione per motivi di salute giustificata da idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare dal Ministero della Salute. Le famiglie che dovessero trovarsi nella situazione in cui il domestico sia esentato dal possesso del Green Pass, possono suggerire al lavoratore di sottoporsi a tamponi antigenici rapidi per la rilevazione del SARS-CoV-2 che in questo caso vengono forniti in forma gratuita (da eseguire presso le farmacie e le strutture sanitarie che aderiscono allo specifico protocollo).
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- La famiglia può assumere un altro domestico in sostituzione del lavoratore ‘assente ingiustificato’?
Nel periodo di stop la famiglia potrà assumere un lavoratore in sostituzione: Assindatcolf consiglia di farlo sottoscrivendo un contratto a tempo indeterminato, una forma che consente il libero recesso dal rapporto in qualsiasi momento ma sempre nel rispetto dei termini di preavviso.
- La famiglia deve pagare entrambi i domestici: l’assente ingiustificato e il sostituto?
No, la famiglia che assume un eventuale sostituto non sostiene alcun costo aggiuntivo poiché al lavoratore assente non deve essere corrisposta la retribuzione fin dal primo giorno e non devono neanche essere versati i contributi Inps e Cassacolf per tutta la durata del periodo di stop.
- Chi controlla il Green Pass?
È il datore di lavoro o un appartenente al suo nucleo familiare a dover controllare il Certificato Verde prima di far accedere il lavoratore in casa. Se non lo possiede o non esibisce una versione valida, il datore non può fargli prendere servizio.
- Quali sanzioni rischiano lavoratore e datore?
Per il lavoratore che entra nel luogo di lavoro senza green pass la sanzione amministrativa va da 600 a 1500 euro. Per il datore che non controlla la sanzione va da 400 a 1000 euro.
- Come fa il datore di lavoro a verificare il Green Pass?
Ancora non sono state specificate le modalità operative di controllo che spettano ai datori, si attende un ulteriore provvedimento. In attesa che vengano divulgate le Linee guida operative consigliamo alle famiglie di conservare una copia cartacea del Green Pass nella quale è indicata anche la data di scadenza di validità del certificato, in modo di poter programmare nel tempo il controllo ed evitare una verifica giornaliera.
- Dove trovo la scadenza del Green Pass cartaceo?
La scadenza è indicata nel certificato stesso, nella sezione in basso a destra.
- Quanto dura il Green Pass?
Il Green Pass può essere ottenuto in caso di vaccinazione, di guarigione da Covid-19 o di esito negativo del tampone (molecolare o antigenico). Ognuna di queste modalità prevede una tempistica diversa:
- Per vaccinazione. Se si è completato il ciclo vaccinale il Green Pass ha una validità di 12 mesi dall’ultima somministrazione. Anche chi ha avuto la somministrazione di una sola dose di vaccino può scaricare il Certificato Verde ma solo dal 15° giorno post vaccino, il documento avrà validità fino alla data della somministrazione della seconda dose.
- Per tampone molecolare o antigienico anti-Covid negativo. In questo caso il Green Pass avrà una validità di 48 ore dall’ora del prelievo.
- Per guarigione da Covid-19. Chi è guarito dal Covid ha diritto ad un Green Pass della validità di 6 mesi, mentre chi, sempre guarito, si è sottoposto alla somministrazione della prima dose del vaccino entro l’anno dal primo tampone positivo avrà diritto ad un Certificato Verde della durata di 1 anno.
- Chi paga il tampone?
L’eventuale tampone a cui dovesse sottoporsi il domestico per l’ottenimento del Green Pass non è a carico delle famiglie ma del lavoratore stesso.
- Come fa il lavoratore a stampare il Green pass?
Il certificato può anche essere stampato da un intermediario: medico di medicina generale, pediatra di libera scelta, farmacista, presentando la tessera sanitaria. La stampa della Certificazione è gratuita per tutti.
- Si può licenziare il lavoratore domestico senza vaccino o Green pass?
La motivazione dell’eventuale licenziamento non può essere il non possesso del Green Pass poiché il Decreto Legge prevede espressamente che il lavoratore, seppur assente ingiustificato, abbia diritto alla conservazione del posto di lavoro.  Si ricorda però che il venire meno del rapporto di fiducia tra le parti può sempre dare luogo al licenziamento, che nel settore domestico è libero nel rispetto dei termini di preavviso.
- Come fare se il domestico ha il vaccino ma non il Green Pass o se ha un vaccino tra quelli ancora non riconosciuti dalle autorità nazionali competenti?
Secondo quanto riferito dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, si attende una circolare del Ministero della Salute che chiarisca questo aspetto, così come previsto dal Decreto Legge che estende il Green Pass ai lavoratori del pubblico e del privato.
- Anche il domestico gestito con Libretto Famiglia deve possedere il Green Pass?
Il Decreto Legge prevede che tutti i lavoratori, del pubblico e del privato, anche quando non in presenza di un rapporto di lavoro dipendente (come nel caso di assunzione del domestico) abbiano l’obbligo di possedere una certificazione valida per svolgere l’attività , quindi anche la baby sitter o la colf che siano chiamate a svolgere attività lavorativa una tantum attraverso il Libretto Famiglia.