All’inizio sono stati alcuni fornitori di gadget e piccoli accessori di elettronica, come Aukey, Mpow, RavPower, Vava, TaoTronics e Choetech a sparire da Amazon per problemi legati alle recensioni. Adesso il gigante dell’e-commerce ha portato a termine un’ulteriore stretta: ad essere banditi in modo permanente sono oltre 600 marchi cinesi su 3mila diversi account venditore. Lo ha confermato la stessa società a The Verge.
Regali in cambio di recensioni positive
Un portavoce di Amazon ha spiegato questi 600 marchi sono stati banditi per aver violato consapevolmente, ripetutamente e in modo significativo le politiche di Amazon, in particolare quelle relative all’abuso di recensioni. Il giro di vite di Amazon è iniziata durante la segnalazione di Nicole Ngyuen del Wall Street Journal, lo scorso giugno, su come aziende come RavPower offrissero carte regalo in cambio di recensioni. Amazon ha vietato la pratica delle recensioni incentivate nel 2016, ma alcune di queste offerte sono state mascherate da programma di test Vip o da garanzia estesa. “Altre aziende offrono incentivi solo dopo che hai lasciato una recensione negativa: ti daranno un prodotto gratuito o offriranno un “rimborso” di denaro gratuito, senza necessità di restituzione, a condizione che elimini la tua recensione negativa” scrive The Verge.
Marchi coinvolti
Non è chiaro quali altri marchi cinesi potrebbero essere inclusi nell’ultima stretta di Amazon ed è abbastanza possibile che alcuni dei loro prodotti sfuggiranno alla rete di Amazon. Spiega il giornalista di The Verge: “Anche se Aukey è stata una delle prime aziende di alto profilo a essere bandita a maggio, a luglio l’azienda vendeva ancora auricolari con un sottomarchio e puoi ancora acquistarne un paio su Amazon anche oggi. Ho anche trovato un pad di ricarica wireless Choetech e una batteria RavPower”. All’inizio di luglio, la società madre di Shenzhen Youkeshu Technology (più comunemente nota come YKS) ha riferito che Amazon aveva chiuso 340 negozi online di YKS e congelato oltre 20 milioni di dollari dei suoi beni, secondo il South China Morning Post.
Il recensore che ha spiegato al Salvagente come guadagnava con i giudizi falsi
Nel novembre 2020, il Salvagente ha pubblicato un’inchiesta in cui un italiano che partecipava al giro di recensioni false spiegava come funzionava il meccanismo di alcuni gruppi Telegram o pagine Fb: ““Il meccanismo è semplice. Regolarmente chi gestisce la pagina inserisce l’immagine e il link di un prodotto. Generalmente sono prodotti che non superano i 30-40 euro, confezioni di mascherine, cavalletti per macchine fotografiche, piastre per capelli, e che vengono rimborsati o al 100% o al massimo senza la commissione di Paypal”. Siamo entrati in uno di questi gruppi Telegram con 7,3 mila iscritti e abbiamo riportato i prodotti con le recensioni gonfiate
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