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La DMDM hydantoin, un conservante utilizzato in shampoo, balsami e altri prodotti per la cura personale, negli Stati Uniti è al centro di diverse azioni legali collettive contro Johnson & Johnson e Unilever: l’accusa è che l’esposizione a questa sostanza abbia portato in chi usa i prodotti che la contengono alla caduta dei capelli. Sebbene non vi siano studi che colleghino l’esposizione a questa sostanza alla caduta dei capelli, il conservante è collegato a un rischio più elevato di reazioni allergiche e immunotossicità.
Cos’è l’hydantoin DMDM?
L’hydantoin DMDM è cessore di formaldeide, il che significa che rilascia lentamente la formaldeide poiché si scompone nel prodotto nel tempo per prevenire la crescita di muffe e batteri. Funziona rallentando o arrestando la crescita di microbi potenzialmente dannosi come funghi, lieviti e batteri.
Viene utilizzata per aumentare la durata di conservazione dei cosmetici e dei prodotti per la cura personale.
Uno studio del 2011 eseguito da ricercatori spagnoli ha scoperto che i prodotti con ingredienti che rilasciano formaldeide potrebbero causare dermatite allergica da contatto o eczema da contatto nelle persone allergiche. Prima ancora, nel 1988, una ricerca condotta da ricercatori nei Paesi Bassi aveva dimostrato come un maggiore uso di prodotti con hydantoin DMDM ha aumentato il rischio di sviluppare dermatiti e prurito nei consumatori già sensibili all’esposizione alla formaldeide.
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La Food and Drug Administration (l’ente di sicurezza di cibo e farmaci statunitense) elenca l’hydantoin DMDM come un allergene comune nei prodotti per la cura personale, in Europa la sua presenza nei cosmetici è sottoposta a limiti. Ma i rischi per la salute derivanti dall’esposizione alla formaldeide sono ben documentati e il National Toxicology Program lo classifica come un noto cancerogeno. L’esposizione a breve termine è associata a irritazione agli occhi, al naso e alla gola, mancanza di respiro e respiro sibilante.
Una presenza costante
L’industria cosmetica statunitense è notoriamente sottoregolamentata e la legge federale sui cosmetici è stata aggiornata l’ultima volta più di 80 anni fa, denuncia l’Environmental Working Group, Ong scientifico-ambientalista. Una nuova analisi proprio dell’EWG rileva inoltre che più di 80 nazioni hanno leggi più severe che regolano le sostanze chimiche utilizzate nei prodotti per la cura personale.
Come accennavamo l’Europa prevede limiti alla sua concentrazione nei prodotti cosmetici pronti per l’uso pari allo 0,6%. Ciò non toglie che sia bene evitarlo quando si incontra in etichetta dei cosmetici. Nei nostri test, ad esempio, noi lo abbiamo incontrato nel detergente intimo alla camomilla Roberts, nel detergente intimo Chilly neutro e nel Collistar doccia-shampoo doposole idratante restitutivo.