È arrivata finalmente l’estate e per giunta quest’anno il giorno d’inizio è coinciso con il solstizio estivo. Ufficialmente è aperta la stagione delle vacanze, del mare, del relax e per molti versi di un ritorno a quello che l’uomo sa fare bene ovvero socializzare e creare empatia. All’estate come stagione si associano tanti fenomeni reali, qualcuno più fiabesco e qualcuno da considerare come delle bufale scientifiche che stentano a scomparire dal nostro immaginario. Proveremo a raccontarne qualcuna con garbo e a scoprire quanto effettivamente si possa fare affidamento sul semplice passa parola o sui consigli dell’amico saggio mentre l’occhio vede quello che la natura e la mente vuol fare vedere. Facciamo chiarezza nella consueta rubrica settimanale dei Miti Alimentari
L’estate è da sempre sinonimo di avere più Vitamina D per cui devo integrare e mangiare alimenti ricchi di vitamina D
VERO/FALSO La vitamina D è una molecola così flessibile e multitasking che per alcuni è da considerare addirittura un ormone per le tante proprietà fisiologiche e biochimiche che dipendono da essa. Di certo il sistema scheletrico risente della sua mancanza così come il sistema immunitario etc. ed è durante il Covid-19 che spesso è stata associata la sua presenza ad avere un vantaggio sul virus. La dieta permette di introdurre tra il 10 e il 20% del nostro fabbisogno, ma è l’esposizione al sole che consente di sintetizzarne il restante 80-90%. L’estate si presta perché c’è il sole, perché siamo meno coperti come abbigliamento e, sembrerà strano, ma per produrla basterebbe essere al sole un quarto d’ora per tre o quattro volte la settimana. Occorre che questa “elioterapia” si svolga durante tutto l’anno per avere delle riserve di vitamina D altrimenti si è in difficoltà durante l’inverno. Le immemori colonie marine o l’olio di fegato di merluzzo erano delle soluzioni, oggi anacronistiche, che assicuravano ai bambini di qualunque classe sociale di catturare il sole nei mesi estivi o di introdurre tanta vitamina D con gli alimenti. Per molti ricercatori il valore da considerare sufficiente di Vitamina D è pari a 20-80 ng per mL di plasma, valori inferiori danno dei segnali come crampi muscolari, dolori ossei o alla schiena, un senso di fatica generale che ci avvisano di aumentare la Vitamina D introdotta. L’uso di integratori di vitamina D, deve essere valutata in maniera attenta perché oltre i 150 ng per ml di plasma si osservano fenomeni di tossicità che possono creare pericoli. Per una scelta alimentare che non ci costringa al solo olio di fegato di merluzzo, possiamo pensare a del salmone allevato in maniera sostenibile perché i salmoni di allevamento ne contengono anche 4-10 volte di meno, a mangiare più funghi, al latte fortificato o alimenti vegani come il tofu arricchito di vitamina D.
Mangio aglio per respingere le zanzare e le tiene alla larga
FALSO Purtroppo le zanzare hanno un loro ruolo nel grande film della vita, per la maggioranza sono solo un grande e incomprensibile fastidio e quasi tutti vorremmo che trascorressero l’estate dappertutto meno che dove ci troviamo. Mangiare dell’aglio in abbondanza sicuramente ci porta ad avere un effetto repellente, ma più che altro rivolto verso i nostri amici e i familiari anche quelli più cari. L’aglio ha mille virtù, considerato dagli Egizi la farmacia naturale all’epoca delle Piramidi, oggi è utile nel controllo della pressione arteriosa. Ahimè le zanzare non ne risentono affatto e vari studi hanno dimostrato l’inutilità dell’aglio consumato in forma abbondante per prevenire il loro attacco e le loro punture. Se vogliamo stare all’aperto ed evitare le zanzare ci si può aiutare con piante come basilico, lavanda o menta che tengono lontano le zanzare e ci regalano colori e dolcissimi aromi. In alternativa anche bruciare della polvere di caffè o usare i fondi pare infastidisca le zanzare che preferiscono stare alla larga così come usando dell’aceto in casa si hanno dei buoni risultati. È certo che occorre trovare la giusta misura dell’aceto da utilizzare per non sembrare di volere “marinare” l’arredamento di casa o il divano buono.
Amo l’anguria, ma non sopporto i semi che mi impauriscono per cui scelgo angurie senza semi, ma molti mi dicono che è Ogm
VERO/FALSO In Europa gli Ogm sono assolutamente banditi per cui se l’anguria senza semi è in commercio non è certamente Ogm. Tecnicamente sono dei frutti senza semi, in natura le banane o il fico o i loti sono detti partenocarpici ovvero nascono senza la necessità di fecondare il fiore. In altre parole, tutta la storia dell’impollinazione di antica memoria viene in parte o completamente meno. Nell’anguria senza semi si arriva allo stesso risultato per un fenomeno detto “poliploidia” in pratica si moltiplica più volte il corredo genetico dell’anguria, usando una sostanza come la colchicina che non permette di dividere le cellule, e per questo motivo non si producono semi utili alla riproduzione ed eliminiamo anche la paura di ingoiarli. Mangiare semi di anguria non fa di noi un orto con le gambe come potrebbe pensare un piccolo, ne può ostruire l’intestino, anzi i semi seccati e sgusciati di anguria possono fornire fino 34 g di proteine per etto e sono anche ricchi di magnesio e Vitamina B. Ricordiamo che i semi rappresentano per tutte le piante la loro navicella spaziale lanciata nell’ignoto che apposta viene stipata di calorie, vitamine, grassi etc. così da arrivare in un nuovo campo e colonizzarlo facendo crescere la pianta originaria. Per concludere, l’anguria è tecnicamente un Ogm voluto per scopi sensoriali e commerciali, ma non è incluso fra gli Ogm per cui al mercato si può trovare pagando qualcosa in più per nona vere paura e il fastidio di togliere i semini manualmente.
Riesco a distinguere frutti e verdure per cui piselli e pomodori sono frutti e le fragole non lo sono certamente
VERO Da bambini molti problemi aritmetici si basavano su patate, carote, cipolle o mele; forse era anche necessario spiegarci che non sempre quello che vediamo rappresenta ciò che pensiamo di sapere. Per esempio, pomodori, melenzane, peperoni sono dei frutti ovvero nascono da fiori, contengono dei semi e sono assolutamente simili da questo punto di vista ad una mela o una pera. La stessa oliva è un frutto, ovvero una drupa, che nasce dal fiore e che contiene il seme o nocciolo che conosciamo bene. I piselli non sono classificabili come verdura, ma sono invece un frutto, rappresentato dal baccello verde, che contiene i semi ovvero i piselli veri e propri. Se compriamo piselli in scatola o congelati compriamo dei semi mentre dall’ortolano di solito troviamo i frutti del pisello. La fragola, padrona indiscussa dell’inizio estate, non è un frutto e a dire la verità neanche una verdura, ma parliamo di un falso frutto. I frutti sono i semi gialli presenti sulla superficie esterna e noi mangiamo un fiore che avendo più pistilli ha creato un’infiorescenza dove la parte rossa è un ricettacolo molto grande. Basta pensare alla fragola come ad un mazzo di fiori e non al semplice fiore isolato. Di solito le fragole non si riproducono per semi, ma grazie alle ramificazioni laterali che creano nuove piantine del tutto identiche alla pianta madre originaria sia per gusto che per colori.
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