Ci hanno provato rivolgendosi al Consiglio di Stato, ma il ricorso dei consorzi del prosecco e delle associazioni di categoria non è servito: si farà il referendum richiesto a gran voce dagli abitanti di Conegliano Veneto per vietare l’uso di pesticidi nell’area comunale. Confagricoltura, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco e il Consorzio Tutela del Vino Conegliano-Valdobbiadene Prosecco escono così sconfitti nel tentativo di far annullare la determinazione del 4 settembre 2019, con cui veniva stabilita l’ammissibilità del referendum antipesticidi.
La raccolta firme
Nel 2018, il comitato “Conegliano senza pesticidi” aveva raccolto oltre 2 mila e 500 firme per chiedere che i cittadini si potessero esprimere su una richiesta: l’inserimento, nel regolamento intercomunale di Polizia rurale del Comune di Conegliano, del divieto di utilizzo di sostanze tossiche e fitofarmaci chimici di sintesi all’interno dei confini comunali, per promuovere, in alternativa, prodotti fitosanitari biodegradabili, ammessi nelle pratiche di agricoltura biologica.
Le proteste dei residenti
Da molti anni infatti, anche a causa del boom di vendite di prosecco nel mondo, la coltivazione nelle aree consentite si è intensificata, così come le lamentele di residenti che denunciano malori e rischi per la salute dovuti all’eccessivo utilizzo di fitofarmarci. Nel 2018, a conferma della questione tutt’altro che residuale, il Salvagente aveva portato in laboratorio 12 prosecchi, trovando fino a 7 fitofarmaci nella stessa bottiglia.
Zanoni (Pd): “Gli stessi soggetti che a parole sono per il bio, poi fanno i ricorsi”
Il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni, che si batte contro l’abuso di fitofarmaci in Veneto, commenta così: “Ringrazio il Comitato dei promotori del referendum “Conegliano senza pesticidi” e i 3mila cittadini che hanno sottoscritto la richiesta. Purtroppo il ricorso ha allungato notevolmente i tempi: mi chiedo come mai gli stessi soggetti che predicano la tutela dell’ambiente con grandi campagne promozionali sulla stampa e in tv con testimonial internazionali, ostacolino un referendu11m del genere con raffiche di ricorsi anziché sostenerlo. È una mancanza di coerenza abbastanza singolare. Gran parte del Trevigiano è diventata un’enorme monocoltura di Prosecco e, nonostante le sbandierate buone intenzioni, la vendita e l’impiego di pesticidi continuano ad aumentare; segno che qualcosa non torna. Adesso mi auguro venga fissata prima possibile la data per il voto”.