Il Parlamento europeo ha approvato due risoluzioni contro altrettanti regolamenti con cui la Commissione europea innalza i limiti massimi di residui di due pesticidi negli alimenti. Si tratta del lufenuron e del flonicamid: per il primo, un insetticida non più autorizzato nell’Unione europea, si propone l’innalzamento dei residui massimi su pompelmi e per il flonicamid, che invece è attualmente impiegato in agricoltura, l’innalzamento dei residui riguarda le fragole e alcuni frutti minori.
L’intervento del Parlamento europeo non basterà ad impedire ai regolamenti di entrare in vigore: chi mastica di diritto dell’Unione europea sa che si tratta di un atto adottato dal Parlamento europeo, che si pronuncia all’unanimità sul rapporto presentatogli da una delle sue Commissioni. La risoluzione ha in questo caso la portata di una raccomandazione, ossia atti non vincolanti. Tuttavia, non si può sottovalutare la dialettica – che spesso sfocia in uno scontro – tra le due istituzioni europee.
Da tempo, le due istituzioni, hanno opinioni diverse in tema di ogm, ad esempio. In due occasioni, ad ottobre dello scorso anno, il Parlamento europeo ha risposto all’esecutivo chiedendo di non autorizzare due varietà di soia geneticamente modificata. In quel caso tra le motivazioni per cui il Parlamento non era d’accordo all’autorizzazione c’era anche la preoccupazione per il fatto che l’elevata dipendenza dell’Ue dalle importazioni di mangimi sotto forma di semi di soia causa deforestazione in paesi terzi. Il riferimento è al Brasile e all’Argentina dove, rispettivamente il 97% e il 100% della soia coltivata è geneticamente modificata.
Nel caso dei due insetticidi, invece, il Parlamento europeo ha invocato le criticità tossicologiche e gli effetti indesiderati del loro utilizzo sulle coltivazioni sulla vita delle api.