Il 2020 sarà un anno da ricordare in tutti i sensi avendo provato cosa significa essere in balia di un virus sconosciuto, essere costretti a casa per mesi, districarci con nuove tecnologie per insegnare, imparare, comprare, incontrarsi, ritrovarci soli senza deprimerci, augurarci di incontrare finanche il parente antipatico o il falso amico. Trovare un qualcosa di positivo da mettere sull’altro piatto della bilancia del futuro, è molto difficile. Certamente è stata riscoperta la solidarietà verso alcune categorie, abbiamo imparato che da soli non si vince e che solo l’unione di comportamenti e di obiettivi può portare a sconfiggere il Covid. Abbiamo anche riscoperto ambienti come la cucina, intesa come luogo della casa dove preparare i pasti e non dove fare tappa prima del divano e tanti abbiamo reimparato l’arte bianca, la cottura, la lievitazione etc. Oggi con il cenone daremo il massimo, mostreremo ai pochi quanto siamo diventati bravi e capaci, ma anche quanto ci è chiaro il ruolo dell’alimentazione nella salute del corpo e della mente.
Meglio fare un cenone semplice, dietetico e aspettare il 2021 con chi amo e amerò l’anno prossimo
FALSO Il cenone è da sempre stato un momento catartico in cui, intorno alla tavola, lasciavamo alle spalle l’anno finito con i suoi problemi e difficoltà. Proprio quest’anno il cenone ha ancora più questo senso per lasciarci alle spalle un periodo terribile e partire con il primo ricordo bello come auspicio per il 2021. Togliersi qualche “sfizio” la sera del 31 è più che lecito, del resto questa occasione capita una volta all’anno e non può sfuggirci. Possiamo però contenere le calorie ed evitare di caricarci troppo, intanto non andava saltata la colazione e il pranzo, dovremmo poi evitare di mangiare calorie vuote, quindi snack, cioccolato, dolci e dolcini, superalcolici. Il giusto principio è di usare calorie utili e i nutrienti equilibrati nonché antiossidanti, vitamine per cui un pranzo leggero, della frutta in attesa dei preparativi evitando troppi carboidrati mentre qualche verdura o un contorno leggero ci mettono in condizione di essere pronti al gran finale senza avere troppa fame per assaporare di tutto di più. Ricordiamoci che il cenone di stasera è il clou di vari giorni di pranzi e cene, sia pure limitati dal lockdown, abbondanti e soprattutto ipercaloriche. L’organismo è già fuori regime per cui si può sgarrare quel tanto che ci soddisfi senza poi avere l’indomani il rimorso di non essere stati attenti.
Mi alleno sempre per il cenone così arrivo più preparato, un po’ come nello sport
VERO Pranzo frugale, ricco di frutta, beviamo molta acqua ed evitiamo alcolici e le bevande zuccherate e gasate. Una gara di fondo si prepara portando il motore a regimi sempre più alti, se partiamo al massimo si corre il pericolo di fondere col rischio di non godere di questa occasione per coccolarci questa sera. Teniamo anche presente che non è da furbi ripulire le teglie, finire i vassoi di dolci in dispensa, sono tutte tentazioni che facilmente battono la nostra volontà e che ci creano quel senso di pesantezza ancora prima di sedersi a tavola. Cerchiamo anche di non trascorrere tutto il giorno di San Silvestro sul divano, le zone rosse impediscono giustamente di uscire e di passeggiare, ma chi può fare del movimento in casa anche minimo potrebbe provarci. Per ogni minuto sul divano si dovrebbe pagare un pegno in calorie e quindi evitare un dolce, un raffiolo, un cannolo, un calice di vino, etc. Non è facile ma è questo cenone così particolare e quindi occorre dare fondo a tutte le nostre risorse per evitare gli eccessi.
Metterò in tavola di tutto e di più, voglio far vedere di cosa sono capace ai due ospiti
FALSO La tavola si può presentare bella, appetitosa ma anche meno pesante, ci basta togliere un po’ di pane, pizze varie fatte in casa, qualche tartina in meno, e partiamo come una macchina con la giusta marcia per fare una gara di gran fondo come è quella che ci aspetta stasera. Scegliamo se possibile di evitare di servirci da soli e prepariamo delle porzioni più misurate, con meno persone a tavola sarà più facile regolarci su quanto preparare e non sprecare. La scelta di piatti da portata meno ingombranti fisicamente aiuta a misurarci e assaggiamo ciò che ci piace e ci attira l’occhio evitando pericolosi bis o ter per paura di non mangiare altro. Quest’anno il cenone sarà certamente familiare, chi sarà con noi a tavola ci conosce e noi lo conosciamo per cui possiamo fare dei menù mirati e personalizzati per ognuno evitando il tanto spreco che si è visto aumentare a dismisura negli anni scorsi. A fine pasto di solito per aspettare la mezzanotte proponiamo della frutta secca, fichi, tutte delizie del palato ma è il loro eccesso a crearci dei problemi. Una soluzione può essere quella di variare di più riducendo le quantità complessive così le calorie saranno sotto controllo ma non si limiterà il piacere di provare qualcosa di nuovo. Teniamo presente che il cenone del 31 è legato al pranzo del primo che spesso si basa sugli eccessi avanzati del cenone. Anche in questo caso evitiamo di volere ripulire il frigo e la dispensa nel giro di due tre giorni, lasciamoci il piacere di riassaggiare un dolcino a colazione, una frutta secca, diluendo il tutto per almeno i prossimi giorni del lockdown. Mai come quest’anno a causa delle zone rosse in corso possiamo godere del cenone per qualche giorno ancora se abbiamo avuto cura nel non finire tutto col pranzo del primo gennaio.
Ci sono delle tradizioni che voglio rispettare come lenticchie e cotechino, acini di uva etc. ma non sono tutte utili
FALSO Come sempre alcune tradizioni radicate nel passato hanno un loro perché che oggi può essere compreso. Nel caso delle lenticchie, parliamo di un legume nobile che è fra le prime piante coltivate dall’uomo già 10.000 anni fa e se ne parla nella Genesi della Bibbia. La loro forma ricorda il denaro per cui rappresentano, accoppiate al maiale sotto forma di cotechino o zampone, la prosperità che ci si augura per l’anno in arrivo. In effetti la quantità di proteine delle lenticchie, oltre il 9% per 100 grammi, e di fibre che arrivano al 7,9% e il ferro pari a 3,5 mg per etto significa integrare un cenone ricco di grassi con un alimento equilibrato dal punto di vista nutrizionale senza dimenticare che contengono anche carboidrati e forniscono oltre 110 calorie per etto. La tradizione spagnola dei dodici acini d’uva da mangiare sui rintocchi delle campane serve ad augurarci salute e felicità per ogni mese in arrivo e, soprattutto, per ricordarci che l’acino da solo vale ben poco ma insieme raffigurano al meglio la solidarietà di un grappolo. È salutisticamente anche un modo di introdurre a fine cenone antiossidanti, vitamina C e acqua dell’uva per contrastare in parte l’attività infiammatoria dell’alcool. Alla base di quest’attività protettiva vi è anche l’abitudine di mettere mandarini a tavola, frutti dolci, colore oro, ricchi di vitamina C e di altre molecole utili. Avendo oramai imparato il principio, comprendiamo che il melograno a tavola con i suoi chicchi rossi, è utile per darci antiossidanti e vitamine in grande quantità che sono il regalo migliore per il sistema cardiocircolatorio. Inoltre il melograno è per la tradizione il frutto sacro a Giunone e Venere ovvero le dee della bellezza e della fertilità in senso generale.
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Ho preparato tanto per il cenone così il pranzo del primo è già pronto, secondo me è la migliore soluzione
FALSO/VERO Certamente lo spreco alimentare è da evitare, la preparazione del cenone è spesso un campo dove si cimentano cuochi esperti e non con il risultato che si spreca perché non tutto piace o perché eccedente in quantità. Basta solo pensare a quanto cotechino e lenticchie si tende a mettere nell’umido, se significa augurarci ricchezza la stiamo letteralmente buttando via. Se questi eccessi si conservano per il pranzo del primo dell’anno, ecco che il cenone assume la valenza di una maratona e il giorno dopo si fa colazione con panettoni, dolci etc., a pranzo si riscaldano lasagne o timballi che anche se freddi meritano tutta la nostra attenzione, a merenda cosa è meglio di un roccocò o di una cassatina che ci aspetta sul tavolo ancora addobbato a festa. Insomma, il cenone viene prorogato a vantaggio di uno spreco minore, ma obiettivamente il nostro corpo già provato da giorni di eccessi, si farebbe carico di un ulteriore minicenone e con la chiusura delle zone rosse, non possiamo uscire facilmente per smaltire l’eccesso, per ritemprarci con aria fresca e per distrarre la mente dalla tavola. Creare un menù per il cenone senza che si ecceda troppo, cogliendo l’occasione per mangiare qualcosa che non sempre ci possiamo permettere e soprattutto attuando tutte le regole che il Covid ci impone quest’anno, è una cosa saggia. Abbondare in quantità, in alcool, in calorie vuote, in carboidrati raffinati etc. se sul momento ci sembrerà il giusto risarcimento ad un 2020 terribile, poi ci fara pagare un dazio che ci ruberà le prime settimane del 2021 che dovrà invece rappresentare da subito, citando Emanuela Susmel, “L’alba di nuovo domani”.