Bancomat Spa ha predisposto nuovi accordi interbancari relativi al servizio di prelievo di contante con la carta Bancomat presso gli sportelli bancari automatici (AT M) convenzionati e, in particolare, ha ad oggetto nuove modalità di remunerazione del servizio che andrebbero a modificare le modalità attualmente in vigore. Un progetto che prevede l’abolizione della commissione interbancaria in favore di una commissione “libera” decisa da ciascun istituto bancario. Sul provvedimento l’Antitrust ha avviato un’istruttoria.
Come funziona oggi
Attualmente per ogni operazione di prelievo in circolarità la banca emittente della carta addebita sul conto corrente del proprio cliente la somma prelevata e accredita la stessa somma alla banca proprietaria dello sportello Atm presso cui viene effettuato il prelievo. L’istituto di credito proprietario dello sportello Atm, inoltre, ottiene dalla banca emittente il pagamento della commissione interbancaria pari a 0,5 euro.
Cosa cambierebbe
Le novità più importanti del progetto Bancomat allo studio dell’Agcm sono da un lato l’abolizione della commissione interbancaria e dall’altro il pagamento della commissione applicata al prelievo – da parte del consumatore – direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm. La commissione verrebbe comunicata al titolare della carta prima dell’autorizzazione all’operazione di prelievo. La modifica dell’attuale modello di remunerazione, ad avviso di Bancomat Spa, sarebbe giustificata dall’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli Atm legati all’evoluzione tecnologica delle apparecchiature e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente più sofisticate. Questi costi in molti casi arriverebbero a essere maggiori dell’ammontare della commissione interbancaria. Con il nuovo sistema di remunerazione si punterebbe così a incentivare maggiori investimenti da parte dei proprietari degli Atm sulle relative apparecchiature in modo da apportare un beneficio ai consumatori. Si deve comunque considerare che al momento il progetto prevede un cambiamento, ma non è detto comporti un risparmio complessivo per gli utenti.
Il faro dell’Antitrust
L’istruttoria dell’Autorità dovrà verificare se il progetto Bancomat possa configurare un’intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune. C’è da dire che il piano ha già incassato le critiche dell’Unione nazionale consumatori che l’ha definito “pura follia” chiedendo all’Antitrust di bocciarlo integralmente. “Non si capisce, infatti, a che titolo, con che modalità e in quale misura scatti quel prelievo, e come fa eventualmente il consumatore a contestarlo, dal momento che non ha rapporti contrattuali con l’istituto di credito dove è collocato l’ATM” spiega il presidente Massimiliano Dona aggiungendo: “Insomma, ogni banca proprietaria dell’ATM applicherà in modo autonomo un balzello diverso a suo piacimento, magari approfittando del fatto di essere l’unico istituto presente in quel comune e di agire in condizioni di sostanziale monopolio. Il consumatore sarebbe nella sostanza costretto a subire quella che sarebbe una vera e propria prepotenza e vessazione. Un abuso bello e buono!”.