Donare è un bellissimo verbo che fa rima stretta con amare e il dono, qualunque sia il suo valore è da sempre sinonimo d’amore. Donare un fiore, per la sua delicatezza intrinseca, la sua breve vita, i suoi colori e profumi, è certamente un dono ricco di significati palesi e nascosti. Importante, però, è conoscere il significato dei fiori per potere sfruttare tutto il loro linguaggio nascosto. Anche con un solo fiore possiamo, da timidi, dare suggestioni, proporci in modo romantico e dire tante cose senza aprire bocca. Quello che può stupire è che scegliendo in un certo modo, lo stesso fiore regalato potrebbe finire sulla tavola e diventare parte della cena da ingrediente inaspettato. Oramai i fiori eduli o commestibili sono usati comunemente e non sono più relegati ai piatti dei grandi Chef. Va ricordato che alcuni fiori sono da sempre stati mangiati e che fanno parte a pieno titolo delle nostre tradizioni enogastronomiche.
Esistono tanti fiori, ma sono simili l’uno dall’altro per cui non ne vedo la loro utilità gastronomica
FALSO I fiori sono una parte importante di tutti i vegetali più evoluti e il loro ruolo principale è quello di richiamo per gli insetti e per l’impollinazione, ma come i vegetali che ornano hanno gusti e sapori diversi, così i fiori sono differenti fra loro. Ci sono fiori speziati che somigliano al pepe come nel caso della calendula oppure piccanti come quelli di crisantemo o il nasturzio che addirittura fornisce una prima sensazione di dolcezza e poi si trasforma in piccantezza. Si possono utilizzare anche dei fiori più acidi come i fiori di begonia o di verbena che ricordano molto il limone o il lime e che risultano perfetti per preparare dei sorbetti freschi o dei gelati. Se invece vogliamo aggiungere i fiori nelle preparazioni salate ecco che sono di grande aiuto i fiori di aneto che ricordano il sapore dell’anice e che si prestano ad arricchire minestre oppure a rendere più freschi e gradevoli anche dei piatti di carne. Nel caso volessimo ritrovare il sapore del cetriolo in una semplice insalata senza utilizzarlo, ecco che viene in aiuto la borraggine. In effetti ci sono già tanti fiori che utilizziamo senza pensarci troppo e che da sempre hanno un posto sicuro nelle nostre ricette come il fiore di zucca o quello di coriandolo.
Ho letto di marmellate e di dolci a base di fiori, ma esistono pochi prodotti e di certo poco gustosi
FALSO Esistono numerose ricette basate sui fiori che possono aiutare a chiudere una splendida serata oppure farci partire con una colazione super la mattina dopo. Ad esempio, il sapore di liquirizia senza i problemi che trova chi è iperteso, possiamo ricavarlo dai fiori di angelica mentre tutti conosciamo i fiori d’arancio. Sono fiori ricchi di sapore e utilizzati in tante ricette, in primis la superba pastiera napoletana; forse il loro difetto maggiore è proprio quello di coprire gli altri sapori per cui si deve badare alle quantità da usare nelle ricette. Se poi vogliamo cuocere dei biscotti al sapore di anice, ci può aiutare il finocchio mentre i fiori della viola danno un sapore del tutto simile alla menta. Infine, con i petali di rosa possiamo creare delle ottime conserve che accompagnano alcuni formaggi come la crescenza in maniera sublime. Infine, se pensiamo alle tisane o te particolari, non possiamo dimenticare il te al gelsomino oppure una tisane all’ibisco.
I fiori commestibili sono utili dal punto di vista estetico e arricchiscono i piatti anche salutisticamente
VERO La moda di aggiungere i fiori ai piatti è qualcosa di relativamente recente, sempre che non ricordiamo i fiori di zucca fritti e ripieni o i carciofi dove con le foglie o brattee si mangia anche una parte del fiore. Per alcuni i fiori rappresentano una vera “squadra psicologica” e questo grazie all’insieme degli aromi, dei colori, del gusto che crea l’armonia necessaria per riequilibrare la psiche. Questa visione dei fiori è tipica della floriterapia e dell’uso dei fiori di Bach dove il singolo fiore può dare inizio al processo di trasformazione dell’emozione negativa in un’emozione positiva con l’effetto della scomparsa del sintomo fisico. La floriterapia ritiene che il danno fisico si origina in maniera profonda per uno squilibrio psicologico. I fiori commestibili danno anche benessere all’organismo perché nei petali sono presenti molte sostanze antiossidanti, vitamine e sali minerali mentre nel gambo e nelle foglie si trovano più spesso delle molecole amarognole. Inoltre, nei fiori eduli troviamo una grande quantità di oli essenziali che sono i responsabili della componente profumata. Questi oli hanno una riconosciuta e interessante azione antiossidante, anti-tumorale e, in generale, riequilibrante.
Posso facilmente procurarmi dei fiori eduli, basta una passeggiata per i campi
FALSO Se li consideriamo alimenti, sia pure poco comuni, è necessario conoscere la loro provenienza e sapere se sono stati coltivati in maniera controllata, ad esempio nelle serre, e in zone non troppo lontane da dove sono consumati. I fiori del fioraio, per quanto belli, non possono essere utilizzati perché spesso sono trattati con prodotti specifici per non farli appassire e per renderli ancora più belli. Questi trattamenti non sono compatibili con un consumo alimentare, lavarli non risolve il problema anche perché i fiori sono estremamente delicati e i loro petali se troppo maltrattati perdono la loro bellezza e i loro profumi. Per analogia anche i fiori raccolti ai lati della strada sono rischiosi per i contaminanti da traffico, per i fumi di scarico e per gli agenti pericolosi che si accumulano sui petali né più né meno delle verdure. La scelta giusta è quella di usare fiori destinati all’alimentazione umana, coltivati e conservati nella maniera meno rischiosa possibile per la salute dell’uomo. L’uso dei fiori secchi non rappresenta la soluzione migliore perché se sono fiori destinati alle tisane non assicurano gli stessi sapori e aromi del prodotto fresco e non seccato. Una ulteriore possibilità è coltivare in proprio fiori destinati all’alimentazione quindi privi di rischi chimici o altro. Nelle erboristerie o nella grande distribuzione incominciano a fare capolino i primi prodotti specifici per arricchire di colori un’insalata o per creare un piatto speciale da portare a tavola, ma la domanda è ancora troppo piccola.
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Nessun fiore può essere pericoloso o velenoso
FALSO Non possiamo fidarci dei fiori selvatici che sono raccolti durante una passeggiata in una splendida oasi perché se non conosciamo i fiori corriamo il serio rischio di avvelenarci. Per questo motivo sono da evitare i fiori di oleandro, gardenia, azalee o i fiori del rododendro. In generale, la loro ingestione provoca diarrea, vomito ma se per sbaglio raccogliamo dei fiori di digitale il rischio per la salute cresce enormemente per gli effetti sul sistema cardiaco che può produrre. Nel caso del rododendro corriamo il rischio di ingerire le quattro graianotossine capaci di agire sulle membrane cellulare e che possono accumularsi nel polline o nel nettare dei fiori e far produrre dalle api del miele tossico rischioso per la salute umana. Addirittura, l’innocuo mughetto accumula nei fiori dei glicosidi cardioattivi tra cui la convallatossina che è una molecola cardiotonica la cui attività farmacologica è dieci volte superiore a quella della digitossina e provoca dei danni cardiaci da non sottovalutare a chi la ingerisce inavvertitamente.