Riceviamo da U-Earth biotech Ltd la nota sulle sue mascherine U-mask la seguente nota che pubblichiamo.
Egregio Direttore,
con riferimento all’articolo “U-Mask, le mascherine alla moda (ma non Ffp3)” a firma di Valentina Corvino, chiediamo di esercitare il diritto di replica ai sensi dell’art. 8 della Legge sulla stampa 8 Febbraio 1948, n. 47.
Nel citato articolo, recante un titolo dal forte impatto, Le segnaliamo che nello stesso sono contenute una serie di inesattezze in danno della nostra Società.
L’articolista, infatti, ha formulato pesanti insinuazioni sulla qualitaÌ€ delle mascherine “U- Mask” ed ha riportato notizie false e destituite di ogni fondamento.
Siamo costretti a rilevare fermamente che:
U-mask risponde alla normativa cogente in ordine alla certificazione riferita al dispositivo in classe I di cui EN 14683:2019 che prevede le seguenti prove:
– BFE ( efficienza di filtrazione ) (Laboratori Clodia);
– BiocompatibilitaÌ€ ( Laboratori Tox Hub Vitroscreen);
– respirabilitaÌ€ ( UniversitaÌ€ di Bologna);
– Pulizia Microbica ( UniversitaÌ€ di Bologna).
Oltre a queste, U-earth ha effettuato – allo scopo di salvaguardare la salute degli utilizzatori – anche un report tossicologico sulla sicurezza dell’esclusivo BioLayer (Laboratori Tox Hub Vitroscreen) ed analisi dei materiali al microscopio elettronico sull’efficacia del principio attivo e sulla distruzione degli inquinanti (Laboratori Clodia) oltre alla qualitaÌ€ delle fibre potenzialmente inalabili dato il contatto con le vie respiratorie. Tali prove non sono richieste da nessuna norma vigente, ma attestano con verifiche di organismi terzi la qualitaÌ€ del materiale utilizzato per la produzione del dispositivo.
Va altresì rilevato che in relazione alla citata dichiarazione dell’esperta, che risulta non essere membro di un organismo terzo ma Amministratore di una societaÌ€ che rivende prodotti antifortunistici – si precisa che il dispositivo non riporta in alcun modo – sia per i claim utilizzati che per le attestazioni tecniche – la certificazione o la dizione DPI; pertanto, risulta del tutto immotivato il riferimento redazionale e privo di logica deontologica a salvaguardia degli interessi del lettore.
In fondo alla pagina https://www.u-mask.eu/technology?lang=it del nostro sito si menziona chiaramente: U-mask Model 2 è registrata come Dispositivo Medico di Classe 1 e non come DPI.
Pertanto, la dichiarazione contenuta nell’articolo che fa riferimento alla mancata aderenza del prodotto ai requisiti della norma tecnica EN 149:2001 + A1:2009 non eÌ€ applicabile e crea confusione tra i consumatori.
Non abbiamo bisogno di sottolineare, infatti, come l’inaccuratezza degli elementi riportati nell’articolo de quo, risulti in grave pregiudizio della reputazione della SocietaÌ€ e si palesano quale grave tentativo di minare la nostra soliditaÌ€ economico-finanziaria e la qualitaÌ€ di un progetto considerato all’avanguardia, attraverso il ricorso ad argomentazioni non solo prive di fondamento formale e sostanziale, ma addirittura del tutto estranee alla realtaÌ€ dei fatti.
Il Legale rappresentante
U-EARTH BIOTECH LTD
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Ovviamente prendiamo atto della replica della società . Chiariamo ancora una volta che non abbiamo mai messo in discussione l’efficacia della U-Mask ma solo il fatto che non si tratti di una Ffp3 come potrebbe portare a credere la dicitura (“paragonabile a…”) in bell’evidenza sul sito. Come ribadisce la stessa azienda si tratta di un dispositivo di classe 1.