Zona gialla, arancione, rossa: le multe previste a seconda dell’infrazione

SANZIONI POLIZIA MULTE

Con i rapidi passaggi delle regioni da una zona all’altra, rossa, gialla o arancione, e i Dpcm che si susseguono, è difficile anche per le forze dell’ordine orientarsi sulle sanzioni. Capita così che qualche multa staccata si sia poi rivelata infondata, come è successo per esempio a un volontario della Lav a Varese stava portando un colombo ferito dal veterinario, come recentemente raccontato dalla stessa associazione. Proprio per evitare errori, e per ridurre al minimo le frizioni con i cittadini comprensibilmente esausti per la situazione dovuta alla pandemia, il comando generale dell’Arma dei carabinieri ha preparato un prontuario per tutti i comandi e le oltre 4mila stazioni presenti sul territorio. Uno schema molto utile anche per il cittadino che, consapevole dei propri diritti e dei propri doveri, può regolarsi di conseguenza con molta più tranquillità. Vediamo insieme alcune delle sanzioni previste, come riportato dal Sole 24 ore.

 

Assembramento

Per quanto riguarda l’assembramento, vietato in luoghi pubblici o aperti al pubblico: la misura, attiva in tutte le zone, vale per più di 2 persone che non rispettano le misure di sicurezza anti‐contagio e comporta una multa di 400 euro entro 60 giorni, 280 se pagata 5 giorni. Il ricorso può essere fatto al prefetto. Valido per tutte le zone

Mascherina

Sull’intero territorio nazionale, si deve avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Multa di 400 euro entro 60 giorni, 280 se pagata 5 giorni. Il ricorso può essere fatto al prefetto. Valido per tutte le zone.

Obbligo di non uscire dalle ore 22.00 alle ore 5.00 e quarantena precauzionale

consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. Multa di 400 euro entro 60 giorni, 280 se pagata 5 giorni. Il ricorso può essere fatto al prefetto. Valido per tutte le zone. La multa vale anche per chi viola la quarantena preventiva, ma viene aumentata fino a un terzo nel caso ci si allontani con un veicolo.

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Divieto di spostamento

E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla regione in zona arancione e rossa, e da un comune all’altro, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Multa di 400 euro entro 60 giorni, 280 se pagata 5 giorni, e aumentata fino a un terzo nel caso ci si allontani con un veicolo.

Attività motoria in zona rossa

Nella zona rossa, è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazionepurché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Multa di 400 euro entro 60 giorni, 280 se pagata 5 giorni. Il ricorso può essere fatto al prefetto.

 

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Cosa rischiano le persone nella zona gialla, arancione e rossa

 

Si elencano le principali restrizioni in zona gialla: il divieto di assembramento, l’obbligo di indossare la mascherina, il distanziamento sociale minimo di un metro, l’obbligo di rimanere a casa dalle 22.00 alle 5:00; la violazione della quarantena e dell’isolamento precauzionale così come l’allontanamento da casa di chi ha un’infezione respiratoria con febbre più alta di 37,5°. L’accesso ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è vincolato al rispetto delle precedenti regole, sono sospese le le attività dei parchi tematici e di divertimento, all’aperto deve svolgersi ad almeno due metri di distanza l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. Un metro minimo anche per le riunioni. In tutti questi casi – con l’eccezione della violazione della quarantena, di natura penale – sanzione di 400 euro, si riducono a 280 se pagate entro cinque giorni. Nelle aree arancioni si aggiunge il divieto di spostamento tra regioni e tra comuni tranne quelli dettati da «comprovate esigenze». Nelle aree rosse sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori e nei territori interessati, regole ancora più severe per l’attività sportiva – solo in prossimità dell’abitazione – e motoria.

 

Cosa rischiano esercenti e responsabili delle strutture nella zona gialla, arancione e rossa

 

Si ricorda che sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori,centri benessere, centri termali; le manifestazioni pubbliche sono autorizzate solo in forma «statica»; sono sospese le sale giochi, scommesse, bingo; teatri, cinema e sale da concerto, sale da ballo e discoteche; convegni e congressi, musei e mostre. L’accesso ai luoghi di culto e le funzioni religiose impongono distanziamento di metro e divieto di assembramento oltre al rispetto dei nuovi protocolli. Poi ci sono le restrizioni per i negozi e le regole per i servizi di ristorazione, autorizzati dalle 5.00 alle 18.00. In tutti questi casi c’è sempre la sanzione dei 400 euro in caso di violazione, ma possono aggiungersene altre. Nelle aree arancioni i servizi di ristorazione sono sospesi e nelle aree rosse gli esercizi al dettaglio con una serie di eccezioni . In questi casi la violazione delle regole comporta anche il rischio della chiusura dell’esercizio.