Le amministrazioni pubbliche non possono accettare esclusivamente i pagamenti che provengono dalla piattaforma PagoPA. A dirlo è l’Antitrust in una segnalazione al Governo. L’autorità sostiene che debba darsi al cittadino anche la possibilità di pagare utilizzando altri strumenti tra cui la domiciliazione bancaria tanto più che il d.l. n. 34/2020 (cd. Decreto Rilancio) prevede che gli enti territoriali possano addirittura “premiare” i cittadini che per i pagamenti s’avvalgano della domiciliazione bancaria, applicando una riduzione fino al 20% dell’aliquota. Il riferimento specifico è al pagamento della Tari ma le osservazioni dell’Antitrust valgono per tutti i settori della pubblica amministrazione in cui si richiede il pagamento attraverso la piattaforma PagoPA. E sono tanti.
PagoPA, infatti, permette di pagare tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le ASL. Non si possono invece riscuotere crediti verso la Pubblica Amministrazione. E’ d fatto diventato un obbligo dallo scorso luglio ma l’Antitrust fa notare che “le Linee Guida per l’effettuazione dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi adottate dall’AgID precisano che al sistema PagoPA gli enti creditori possono affiancare esclusivamente i seguenti metodi di pagamento: a) Delega unica F24 (c.d. modello F24) fino alla sua integrazione con il Sistema PagoPA; b) Sepa Direct Debit (SDD) fino alla sua integrazione con il Sistema PagoPA; c) eventuali altri servizi di pagamento non ancora integrati con il Sistema PagoPA e che non risultino sostituibili con quelli erogati tramite PagoPA poiché una specifica previsione di legge ne impone la messa a disposizione dell’utenza per l’esecuzione del pagamento; d) per cassa, presso il soggetto che per tale ente svolge il servizio di tesoreria o di cassa”.
In altre parole, non emerge un rinvio esclusivo all’utilizzo del sistema PagoPA e per questo le Amministrazioni pubbliche devono necessariamente accettare pagamenti provenienti da altri sistemi.