Cannabis terapeutica, vietate le spedizioni dei preparati

CANNABIS

“Più che chiarimenti, quelli contenuti nella nota diffusa dal ministero della Salute sembrano delle drastiche limitazioni al sistema di prescrizione, realizzazione e distribuzione della cannabis terapeutica che con tanta fatica il nostro paese aveva costruito fra mille difficoltà. Un apparente passo indietro che mette a rischio la stessa continuità terapeutica“. E’ la denuncia dell’Associazione Coscioni rivolta, appunto, alla nota indirizzata agli assessori regionali, medici e farmacisti che, partendo da alcune precisazioni su uno studio internazionale sulle preparazioni a base di cannabis, arriva a vietare, tra le altre cose,  nei fatti una pratica molto diffusa, ovvero la spedizione attraverso corrieri dei preparati. 

Alla vigilia del voto sulla raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che chiede il riconoscimento formale, all’interno delle convenzioni internazionali, dell’uso terapeutico della cannabis “riteniamo che l’Italia non possa fare passi indietro rispetto a quanto conquistato dal 2007. Anche alla luce del Commento Generale sulla Scienza adottato dalla Nazioni Unite a maggio scorso, saremmo felici di poterLe presentare di persona ulteriori argomenti a bilanciamento delle gravi limitazioni su ricordate che se confermate comporterebbero un attacco al pieno godimento del diritto alla salute nel nostro paese” fanno sapere dall’associazione che criticano anche altri aspetti della nota.

Come, ad esempio, il fatto che siano di fatto consentite solo le forme farmaceutiche del decotto e della vaporizzazione e esplicitamente negare la possibilità di prescrivere resine e oli (omettendo che lo stesso Allegato tecnico per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis del DM 9/11/15 cita espressamente gli “estratti in olio o altro solvente”, richiedendone la titolazione).