Tazze bicchieri di bambù contaminati: un pericolo che attraversa l’Europa

BAMBÙ

Non è il primo allerta del genere in Europa. E probabilmente non sarà l’ultimo vista la quantità di oggetti del genere ancora in vendita. Fa però impressione la regolarità con cui finiscono al centro di richiami e ritiri pubblici europei le stoviglie in bambù per i rischi di cancerogenicità che possono provocare.

Dop Austria e Francia, l’ultima segnalazione in ordine di tempo viene dalla Svizzera dove un’ispezione ufficiale ha rivelato in un set di tazze di bambù (PANDAS SET caffè / tè 6 pezzi beige) il rilascio di grandi quantità di formaldeide. Le autorità elvetiche raccomandano al pubblico di non utilizzare questo prodotto. Globus, il distributore che le vendeva, ha immediatamente rimosso il set di bicchieri dai suoi scaffali e ha ordinato un richiamo.

Pericolo bambù

Composto da resina melamminica-formaldeide, il prodotto può rilasciare grandi quantità di formaldeide a contatto con liquidi caldi. La formaldeide irrita le mucose e può causare infiammazioni nella zona dello stomaco. È anche sospettato di provocare il cancro.

La “colla” che avvelena i piatti

Perché questo accade? La spiegazione è oramai nota: il bambù è una pianta non un legno e questo influisce sulla fabbricazione del materiale. “Mentre il legno può essere un materiale unico, ad esempio tagliato a forma di cucchiaio o insalatiera, il bambù viene utilizzato sotto forma di fibre o polvere, che deve essere agglomerato“, spiegava a 60 millions Anne Lafourcade, ingegnere ambientale. E proprio per questo scopo, come legante, i produttori utilizzano spesso una resina di melammina-formaldeide, comunemente nota come “melamina”. Questa resina è normalmente innocua. Ma in caso di scarsa qualità, rilascia i suoi componenti nel cibo. Con un rischio terribile: la melamina può essere tossica per i reni e la formaldeide è riconosciuta come cancerogena.

Dove sono i controlli?

La maggior parte di queste stoviglie rivelatesi pericolose nelle analisi effettuate fino a oggi, sono prodotti provenienti dalla Cina. Quando importate nell’Ue, però, queste stoviglie dovrebbero presentare un rapporto di prova ai sensi del regolamento (UE) n. 284/2011, che certifica che il rilascio di formaldeide è inferiore ai valori limite in Europa. Cosa che, evidentemente, non garantisce nessuna certezza. E, con il “pezzo di carta” farlocco queste stoviglie arrivano indisturbate sulle tavole e sui seggioloni dei nostri bambini, senza alcun controllo.

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A chiunque, dunque, non resta che una soluzione: abbandonare quella che ritenevano una scelta ecologica, per proteggere la propria salute.