L’Epa censura i commenti ufficiali contro il glifosato

La storia è questa, insolita ma reale ed è stata scoperta da Right to Know, un gruppo americano di ricerca investigativa. L’Environmental Protection Agency (Epa) ha cancellato la paternità di un commento pubblico al paper con cui l’Agenzia assolveva il glifosato. In quel commento Patrick Breysse, direttore del National Center for Environmental Health e dell’Agenzia per le sostanze tossiche e il registro delle malattie (ATSDR) avvertiva l’Epa della cancerogenicità dell’erbicida. Si legge: “”Numerosi studi hanno collegato il suo uso a un aumento dei linfomi, ed è ora che smettiamo di lasciare che l’industria chimica manipoli la ricerca per servire il proprio interesse. I cittadini statunitensi devono affidarsi all’Agenzia per la protezione ambientale per operare nel nostro miglior interesse, il che significa soppesare le prove provenienti da fonti scientifiche neutrali non acquisite nel risultato.”

Il commento – come dimostra lo screenshot diffuso da Right to Know (vedi sotto) – è stato on line per almeno un anno attribuito al suo vero “padre”  fino a quando è sparita “magicamente” la paternità.

Giusto per ricordare di cosa stiamo parlando, il glifosato è l’ingrediente attivo di Roundup e di altri erbicidi ed è stato reso popolare dalla Monsanto, un’unità della Bayer AG. È considerato l’erbicida più utilizzato al mondo.

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L’Epa ha difeso con fermezza la sicurezza del glifosato nonostante i risultati di molti scienziati indipendenti secondo i quali gli erbicidi a base di glifosato possano causare una serie di malattie e malattie, incluso il linfoma non Hodgkin.