Il protocollo viticolo Docg del Prosecco di quest’anno contiene, tra le altre cose, il fac simile del cartello che i viticoltori devono affiggere in prossimità dei campi per informare i cittadini circa i trattamenti fitosanitari realizzati. “Purtroppo, quest’anno c’è stato un peggioramento nella comunicazione” denuncia l’ong Pesticide action network (Pan). A differenza degli altri anni, infatti, il protocollo non richiede il nome delle “sostanze attive utilizzate e la finalità del trattamento”, ma si limita a uno sbrigativo “divieto di transito nell’area”per 48 ore dalla data segnata.
Eppure tra le sostanze che è possibile autorizzare appaiono alcuni principi attivi problamitici. Ad esempio – continua il Pan – contro la peronospora nel 6° bollettino agronomico del 24.04.2020, il Gruppo tecnico Condifesa Consorzio tutela Conegliano-Valdobbiadene per la lotta integrata consiglia fungicidi che contengono il principio attivo Metiram, il quale presenta parecchi elementi di rischio: è stato considerato un probabile cancerogeno dall’Epa nel 2016 e nello stesso l’Echa l’ha definitio mutageno.
Sappiamo – continua il Pan – anche che questi pesticidi, nebulizzati, inevitabilmente, anche con vento debole, si spandono nell’aria per centinaia di metri. Senza dimenticare che quest’anno c’è anche l’emergenza CoVid 19: ai problemi di sempre quest’anno si aggiungono le patologie respiratorie provocate dal COVID-19, patologie che potrebbero essere acuite dal pulviscolo delle nebulizzazioni chimiche agricole.
Il Rapporto ARPAV FAS 2018, uscito alla fine del 2019, mostra invece un aumento del consumo di pesticidi nella Provincia di Treviso di +18% (in media nella Regione Veneto è stato di + 10%). Inoltre il Veneto conferma negli ultimi anni, tra le regioni italiane, il record nazionale di distribuzione di pesticidi per ettaro coltivato che mantiene anche se parametrizzato per kmq (dati ISTAT).