Sarà che di sole possiamo prenderne poco ancora adesso. Sarà perché siamo usciti da questi mesi di quarantena più bianchi del solito, ma è un fatto che in questa stagione gli autoabbrozanti hanno vissuto un momento di grazia nelle vendite. Per chi non li conoscesse ancora, va detto che si tratta di prodotti cosmetici che tendono a dare alla pelle pallida un tocco di freschezza estiva anche senza prendere il sole.
Ma non tutti lo fanno in maniera così sicura come potremmo pensare. È quanto emerge da un test del mensile dei consumatori Oekotest che ha voluto mettere alla prova 20 creme, la maggior parte delle quali uscite con un giudizio non proprio esaltante. Un giudizio generale non positivo in cui spicca la bocciatura della crema di un marchio famoso come Garnier.
Scrivono i tedeschi: “Il nostro test ha dimostrato che il principale ingrediente attivo, il diidrossiacetone (DHA), che è responsabile dell’abbronzatura, può rilasciare formaldeide potenzialmente cancerogena. Il laboratorio ha trovato formaldeide in molti dei 20 autoabbronzanti testati”. Questo è stato anche il caso del latte autoabbronzante Natural Bronzer di Garnier Ambre Solaire. Ma questa è stata solo una delle ragioni della scarsa performance del prodotto. Nell’autoabbronzante il laboratorio ha trovato anche siliconi dannosi per l’ambiente e PEG molecole che possono facilitare la penetrazione delle sostanze tossiche all’interno del derma.
Il problema principale dell’autoabbronzante Garnier è stato comunque il diidrossiacetone (DHA), sostanza chimicamente abbastanza instabile che si decompone nel tempo, soprattutto se gli autoabbronzanti conservano troppo a lungo e troppo al caldo. Il DHA rilascia gradualmente piccole quantità di formaldeide.
L’uso della formaldeide nei cosmetici è vietato nell’UE da maggio 2019. Tuttavia, questo divieto non si applica agli ingredienti che, come il DHA, possono rilasciare la sostanza. I produttori devono indicare in confezione “Contiene formaldeide” se la concentrazione supera lo 0,05 percento del prodotto cosmetico.
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Va detto che l’autoabbronzante Garnier non supera questo contenuto nel test ma secondo i tedesci questo non basta: “A nostro avviso una sostanza sospettata di essere cancerogena non appartiene a un prodotto cosmetico” scrivono.