Le indicazioni nutrizionali e sulla salute relative alla formula per l’infanzia sono scarsamente comprovate e potenzialmente dannose. A dirlo sono gli esperti del British Medical Journal, secondo cui “le attuali normative non prevengono efficacemente le indicazioni potenzialmente fuorvianti che possono comportare rischi per la salute di una popolazione vulnerabile”. Le parole di Robert Boyle, uno specialista in allergia infantile all’Imperial College di Londra sono riportate da FoodNavigator, che scrive “Nonostante i miglioramenti della formula per l’infanzia nel corso dei suoi 150 anni di storia, è ancora associato a rischi per la salute della madre e del bambino rispetto all’allattamento al seno, secondo quanto scritto nel Bmj”.
Il rischio dell’effetto contrario sull’allattamento naturale
I ricercatori spiegano come i produttori cerchino di limitare questi rischi attraverso modifiche alla composizione della formula, che sono spesso accompagnate da indicazioni sulla salute o sulla nutrizione fatte per differenziare il prodotto o aumentano il valore di mercato. “Ma accademici e regolatori hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che queste affermazioni sono spesso infondate e possono minare gli sforzi per sostenere l’allattamento” scrive FoodNavigator. Gli autori hanno chiesto una maggiore regolamentazione in merito alle indicazioni di marketing per le formule per lattanti al fine di prevenire “i danni associati alle affermazioni sulle formule per lattanti, garantendo nel contempo che i lattanti allattati con latte artificiale possano beneficiare di miglioramenti nella composizione delle formule”. Lo stesso codice di condotta dell’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non promuovere la formula dei bambini al pubblico e afferma che le informazioni per gli operatori sanitari dovrebbero essere “scientifiche e fattuali”.
Utilizzare i sistemi internazionali di verifica
Secondo i ricercatori inglesi, le restrizioni all’uso delle indicazioni sulla salute e sulla nutrizione per le formule per l’infanzia dovrebbero essere bilanciate da adeguati incentivi per i produttori a sviluppare prodotti nuovi o migliorati. Hanno proposto che qualsiasi modifica alla composizione della formula per l’infanzia debba richiedere l’approvazione prima dell’immissione sul mercato e che “l’asticella della fondatezza scientifica debba essere significativamente superiore a quella attualmente utilizzata dai produttori per giustificare le loro affermazioni”. E quando è stato dimostrato che un cambiamento nella composizione della formula per bambini ha un effetto benefico sulla salute, tale cambiamento dovrebbe essere aggiunto agli standard alimentari internazionali del Codex in modo che tutti i neonati nutriti con latte artificiale possano trarne beneficio. L’uso del nuovo ingrediente come indicazione sulla salute prima della valutazione e dell’inclusione negli standard obbligatori del Codex dovrebbe essere vietato, hanno detto gli studiosi, “per “evitare di fuorviare i consumatori e indebolire l’allattamento al seno”.
Il caso Nestlé
Nestlé, accusato lo scorso anno di non aver seguito le critiche ai suoi prodotti a base di latte in polvere per bambini, ha dichiarato a FoodNavigator che il suo latte in polvere per bambini, SMA HA, era rigorosamente regolamentato. Un portavoce ha dichiarato: “Abbiamo standard leader del settore derivati ​​dal Codice OMS che modellano il modo in cui comunichiamo sull’alimentazione dei bambini. Le affermazioni su SMA HA sono state approvate sia dall’Agenzia europea per gli standard alimentari (EFSA) sia dal Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale. “