I panni in microfibra sembra siano diventati insostituibili per la pulizia delle superfici di bagno e cucina. Secondo i produttori, garantiscono un pulito brillante grazie soprattutto alla loro superficie ruvida. Ma le promesse sono mantenute? La rivista svizzera Bon a Savoir ha messo alla prova 12 panni in microfibra sullo sporco tipico delle superficie dei bagni, rossetto e dentifricio, e su quelle in cucina, spaghetti alla carbonara bruciati.
Purtroppo non tutti i prodotti testati sono disponibili sul mercato italiano. Ma vale la pena riportare il giudizio sugli unici due che possiamo trovare anche nel nostro paese: se i panni W5 di Lidl hanno ottenuto un buon punteggio, soprattutto nel rimuovere i residui di rossetto e dentifricio, i panni Scotch-Brite – famosi e molto costosi – non sono andati più in là di un giudizio soddisfacente senza eccellere in nessuna delle prove di pulito. Ancora una volta, come fanno notare i nostri colleghi svizzeri, il prodotto più caro non è il più efficace. Interrogato sui risultati, Scotch-Brite, il penultimo del test, si è difeso sostenendo che il panno deve essere accuratamente inumidito per ottenere una migliore efficienza di pulizia. C’è da dire che tutti i 12 panni sono stati testati allo stesso modo: gli esperti hanno esaminato le prestazioni di pulizia con una macchina speciale. Prima hanno inumidito gli stracci con la stessa quantità di acqua ogni volta. Ogni prodotto è stato testato otto volte per quattro diversi tipi di sporco: dentifricio, rossetto, sporco da cucina e spaghetti. Durante il test di resistenza, gli esperti hanno valutato il potere pulente degli stracci dopo aver lasciato bruciare gli spaghetti con salsa alla carbonara su una superficie di plastica.