Non solo mascherine. Mancano i tamponi. “E senza fare i test siamo costretti a mettere in quarantena infermieri e medici che entrano in contatto con paziente potenzialmente infetti. D’accordo costruire nuovi ospedali ma pensiamo oltre alla cura anche alla prevenzione“. Più che una denuncia un grido di dolore quello che, seppur in forma anonima, raccogliamo da un dirigente sanitario in prima linea per arginare al centro Italia la diffusione del coronavirus.
“Un conto è isolare il virus subito, un conto dopo 3 giorni”
Come funziona la filiera dell’emergenza? “Se un ospedale ha bisogno di mascherine o di tamponi – spiega il nostro interlocutore – chiama la Asl di competenza – che è in contatto a sua volta con la Protezione civile – e chiede il materiale: in questi giorni la risposta è sempre insufficiente alle nostre richieste. Non solo: ci sono pochi laboratori accreditati per processare i – pochi – tamponi che riusciamo a fare. Il risultato: deve far attendere – in isolamento – un paziente anche 3 giorni in ospedale prima di trasferirlo – se positivo – in un ospedale-Covid19 e devo mettere in quarantena chi è entrato in contatto con lui. Capisce che si ferma tutto? Un conto è sparare al nemico-il virus subito un conto dopo tre giorni“.
“Ho contattato l’azienda di Brescia: i tamponi li hanno!”
Ha fatto molto discutere la notizia della Copan Diagnostics di Brescia che ha inviato la scorsa settimana ha spedito con un aereo militare statunitense 500mila tamponi. L’azienda ha poi precisato che in realtà la spedizione non sottrae test diagnostici nel nostro paese visto che ne produce un milione alla settimana e può evadere le richieste degli ospedali italiani. Sentite il racconto del nostro interlocutore: “Ed è vero perché io li ho contattati e mi hanno detto che sì li hanno e li possono vendere: mi chiedo allora perché non si acquistano? Costruire un ospedale serve ovviamente ed è un investimento pubblico enorme. Ma i chiedo perchè non si comprano i tamponi che costano di meno?”. A pensar male si fa peccato però… la storia italiana anche la più recente ci ha insegnato come sull’emergenza gli appetiti e il malaffare spesso crescono.
Lo studio su Vo Euganeo: “I tamponi arginano il virus”
Il 10% dei morti a causa del coronavirus sono proprio sanitari, medici e infermieri. “Lo studio pubblicato su Vo Euganeo insegna: isolando i positivi non malati sono riusciti a far crollare i contagi dal 100% al 3%. Bisogna fare i tamponi a chi è sintomatico, a chi è stato a contatto con i positivi e al personale più esposto. Solo così riusciamo a scongiurare la catastrofe. Ma ripeto ci servono tamponi e più laboratori accreditati per avere in poche ore una risposta”.