Conte: “Chiuse le attività produttive non essenziali. Aperti supermercati e farmacie”

Il governo ha deciso di “chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non produce beni e servizi essenziali”, lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in diretta facebook, sabato 21 marzo in tarda serata annunciato nuove misure per contenere l’epidemia di coronavirus (scarica qui la bozza del Dpcm 22 marzo 2020 con la lista delle attività produttive aperte). “Sono misure dure ma non abbiamo alternative“, ha detto il premier Conte: “Dobbiamo resistere e solo cosi possiamo tutelare noi e le persone a noi care”.

“Saranno garantiti – ha aggiunto – supermercati, banche, trasporti, farmacie e parafarmacie”. “Consentiremo – ha proseguito il premier – solo attività in smartworking per le attività non ritenute essenziali. Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo una decisione che ci consente di affrontare la fase più acuta del contagio per poter contenere il più possibile la diffusione dell’epidemia. Lo Stato c’è, e qui – ha concluso – Il governo prende  questa iniziativa ora per rialzare la testa e ripartire quanto prima a tutela del bene più importante: la vita“.

La decisione del governo arriva dopo l’ultimo – drammatico – bollettino diffuso dalla Protezione Civile alle 18: 793 morti in più rispetto al giorno precedente (4.825 in totale dall’inizio dell’emergenza sanitaria) e 4.821 nuovi contagiati. Il tutto mentre il “picco” dei contagi non si vede all’orizzonte.

 

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana in serata aveva emesso un’ordinanza che vieta fino al 15 aprile lo sport all’aperto anche in solitaria e stabilisce la sospensione dell’attività degli uffici pubblici, la chiusura dei cantieri e degli studi professionali. Misure restrittive anti-coronavirus sono state intrrprese anche dalla Regione Piemonte.

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