La Commissione europea ha chiesto al Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori di esprimersi sugli eventuali rischi dei nanomateriali nei cosmetici. Una richiesta tardiva se si pensa che l’uso di sostanze in forma nano nei cosmetici è regolamentato e consentito fin dal 2009. E’ paradossale, infatti, che la Commissione europea ponga solo adesso, dopo 11 anni una questione di sicurezza di queste minuscole particelle. Diverse volte Il Salvagente si è interrogato sui rischi di queste particelle di dimensione compresa tra 1 e 100 nanometrici che sono presenti sia nel cibo che nei cosmetici concludendo che esistono dei “rischi assodati e altri prospettabili” per dirla con le parole di Luigi Manzo, professore di Tossicologia medica presso l’Università di Pavia.
Ritornando alle richieste della Commissione europea, in particolare, l’esecutivo ha chiesto un consulto su due questioni: innanzitutto che il Comitato determini i nanomateriali per i quali è possibile identificare e giustificare preoccupazioni specifiche al fine di stabilire un elenco prioritario di nanomateriali per la valutazione del rischio.
In secondo luogo, la Commissione ha chiesto al Sccs di fornire una descrizione delle preoccupazioni specifiche che sono state identificate. Secondo la richiesta, questo processo dovrebbe basarsi sulla letteratura scientifica attualmente disponibile e sul giudizio degli esperti del Comitato. Per i nanomateriali con opinioni non univoche, l’esecutivo chiede che il Comitato valuti se può essere identificato un potenziale rischio. Tra i nanomateriali  da valutare ci sono: Colloidal Silver (nano), Styrene/Acrylates copolymer (nano) + Sodium styrene/Acrylates copolymer (nano), Silica, Hydrated Silica e Silica Surface Modified con Alkyl Silylates (nanoform).