Uno degli incubi più ricorrenti di chi si mette in viaggio è rimanere senza bagagli. Se il problema è la compagnia aerea che commette un errore, si può sperare in una tardiva riconsegna, e si ha diritto a un rimborso in caso di smarrimento. Quando invece diventano preda di borseggiatori, le cose si fanno più complicate. In questi casi c’è il tracker gps per valigie: dietro questa formula si nasconde un oggetto di dimensioni modeste studiato apposta per localizzare il nostro bagaglio dovunque si trovi. Sul mercato ci sono diversi modelli che hanno un costo variabile dai 40 ai 100 euro, e se siete intenzionati ad acquistarli dovete fare attenzione ad alcune cose.
Consigli prima di acquistare un trakcer
- Esistono dei tracker non gps a prezzi inferiori. Questi servono solo a identificare il proprietario tramite un codice nel dispositivo, nel caso un addetto dell’aeroporto o un poliziotto lo trovasse. Non è in grado di rivelare la posizione in tempo reale, via satellite.
- I tracker gps hanno bisogno di una Sim, alcuni ce l’hanno integrata mentre altri permettono a chi l’acquista di scegliere la propria.
- Generalmente ci sono due tipi di acquisti possibili. Uno è il tracker con il vano per la Sim. Una volta acquistato, spetta al consumatore decidere quale Sim, di quale compagnia, e con che tipo di tariffa, utilizzare. L’altra opzione è il tracker che prevede un abbonamento mensile o annuale per funzionare (in genere sono quelli con la sim integrata). In Italia, un esempio è il V-Bag Tracker di Vodafone: 79 euro più 3 euro al mese per il servizio.
- Attenzione alla descrizione del prodotto: alcuni non supportano Sim di determinate compagnie. Il Kr1 Smart Gps Tracker, per esempio, non funziona con la scheda di Poste italiane.