Gli Stati membri della Ue hanno deciso di non rinnovare l’autorizzazione all’insetticida neonicotinoide thiacloprid, a partire dall’aprile 2020. Uno studio dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, ha definito il thiacloprid come “presunto” tossico per il sistema riproduttivo e non ha escluso un possibile impatto sulle api e sugli impollinatori. Il divieto all’uso del thicloprid si aggiunge alla messa al bando di altri tre neonicotinoidi – imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam – stabilito nel 2018 dalle autorità europee.
Bayer produce il Biscaya l’insetticida più noto a base di thiacloprid e ha dichairato, come riporta Greenreport.it, che rispetterà la decisione Ue ma ha aggiunto che continua a ritenere che “il prodotto potesse essere utilizzato in modo sicuro quando fossero state applicate adeguate misure di mitigazione del rischio”. La multinazionale ha aggiunto che “i prodotti a base di thiacloprid sono stati uno strumento importante per gli agricoltori in tutta l’Ue, in particolare per le colture minori”.
“La Commissione Ue – scrive Greenpeace – ha anticipato con un tweet  che l’atto formale con cui verrà sancito il mancato rinnovo della licenza per il thiacloprid sarà adottato ufficialmente entro l’autunno. Per evitare però che i tre insetticidi vietati nel 2018 – a cui si aggiungerà il thiacloprid – vengano sostituiti da altre sostanze chimiche altrettanto dannose, sappiamo che occorre applicare i migliori standard di valutazione per tutti i pesticidi attualmente in commercio, e cioè quelli forniti dalle linee guida dell’Efsa del 2013″. Le “famose” linee guida del 2013, che l’Efsa stessa ha definito “migliorative” per questo genere di valutazioni, “non sono mai entrate ufficialmente in vigore a livello europeo”.