Il Regolamento Ue sui controlli ufficiali 2017/625, ricorda il SIVeMP, il sindacato dei veterinari di medicina pubblica, si applicherà a partire dal 14 dicembre 2019, ma nel frattempo il Beuc, Organizzazione europea dei consumatori, ha osservato che il numero di controlli alimentari e le risorse loro assegnate stanno diminuendo in tutta Europa. È la principale preoccupante tendenza che emerge dalla relazione “Keeping food in check” pubblicata ieri.
Per stilarla il Beuc ha analizzato i dati sui controlli ufficiali sul settore alimentare provenienti da 12 paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Regno Unito) con questi principali risultati:
- le risorse umane e finanziarie per il controllo alimentare e il numero stesso dei controlli stanno diminuendo in tutta l’Ue, con alcune rare eccezioni,
- Parte del personale addetto al controllo segnala di non disporre delle risorse necessarie per svolgere le proprie funzioni;
- I controlli sugli alimenti che più possono causare intossicazioni alimentari – come uova, latte e carne – stanno diminuendo;
- La segnalazione frammentaria degli Stati membri rende i confronti difficili, se non impossibili;
- Gli Stati membri non danno priorità ai controlli dell’etichettatura;
- Pochi paesi scelgono di pubblicare i risultati delle ispezioni dei singoli operatori e di informare i consumatori sulle norme igieniche nei ristoranti e nei negozi di alimentari.
La relazione riguarda i controlli ufficiali effettuati dagli Stati membri sulle imprese alimentari che operano nella Ue e non si occupa di controlli sulle importazioni di alimenti, che sono soggetti a norme specifiche.
Crollano le ispezioni in Italia
Con riferimento all’Italia, prendendo in esame il report del ministero della salute ‘Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia” negli anni, emerge che su un totale stabile di impianti aperti, il numero degli impianti ispezionati è calato dai 470mila nel 2008 a circa 176mila nel 2017.
“Atteggiamenti rilassati in materia di sicurezza degli alimenti sono sempre controproducenti e gli Stati membri hanno la responsabilità di garantire un livello adeguato di controlli ufficiali” ha commentato il commissario Ue alla salute uscente Vytenis Andriukaitis.
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“Negli ultimi cinque anni ho costantemente insistito sull’importanza di questo aspetto nelle riunioni bilaterali e durante le riunioni del Consiglio dei ministri: non può esserci alcun autocompiacimento nei confronti della sicurezza alimentare”. Il lassismo, conclude, “minaccia la salute pubblica, influisce sulla fiducia dei nostri cittadini e dei nostri partner commerciali nel sistema alimentare dell’Ue nel suo insieme“.