I cambiamenti climatici stanno alterando la qualità nutrizionali delle coltivazioni. È questa la conclusione a cui sono giunti molti studi condotti dall’autorevole UsDa, il Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti, ma la Casa Bianca, secondo Politico.com, ha imposto di non divulgare i risultati definiti “rivoluzionari” per l’impatto sulle coltivazioni e sulla salute dei consumatori.
Donald Trump da sempre convinto negazionista degli effetti dei cambiamenti climatici avrebbe deciso (anche se un portavoce dell’UsDa ha smentito) di occultare in particolare uno studio condotto per oltre 2 anni tra Usa, Australia e Giappone ha dimostrato come il “il riso perde vitamine in un ambiente ricco di carbonio e i cambiamenti climatici potrebbero esacerbare le stagioni in cui gli agricoltori subiscono una riduzione di qualità del foraggio, fondamentale per l’allevamento del bestiame”. Il riso ricordiamo è la fonte primaria di alimentazione per 600 milioni di persone in tutto il mondo e la stima di consumo è in rialzo nei prossimi anni
Bavaglio allo scienza
“L’intento è di cercare di sopprimere un risultato fondamentale ovvero il crescente pericolo dei cambiamenti climatici causati dall’uomo”, ha detto a Politico.com Michael Mann, uno dei principali scienziati del clima presso la Pennsylvania State University. “Chi perde? Le persone, che stanno già subendo gli effetti dell’aumento del livello del mare e super-tempeste senza precedenti, siccità, incendi e ondate di calore”.
“Che l’amministrazione Trump fosse di stampo negazionista non è purtroppo una novità” ha dichiarato a Valori.it Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia. Il sistema agricolo è responsabile di circa il 25% delle emissioni di gas a effetto serra globali, “ma – ha concludso la Ferrario – nel 2050 questa percentuale salirà al 50%. Mettere un bavaglio alla scienza è la misura peggiore che possiamo adottare”.