Fairtrade, insieme ad altri schemi di certificazione che promuovono un controllo sull’uso dei pesticidi, ha lanciato un’app che aiuta i contadini a ridurre l’uso di fitofarmaci altamente tossici, fornendo informazioni importanti e suggerendo alternative meno tossiche o non-chimiche.
“In un mondo in cui ogni anno si consumano due milioni di tonnellate di pesticidi e 25 milioni di lavoratori del settore soffrono di avvelenamento accidentale – si legge in una nota di Fairtrade Italia – la nuova app – scaricabile da da GooglePlay o da App Store – che si chiama Pesticides and Alternatives, porta informazioni scientificamente corrette direttamente sul telefono dei coltivatori e dei manager delle piantagioni nei Paesi in via di sviluppo. In questo modo diventa facile identificare i metodi di controllo meno tossici per ciascuna coltivazione e malattia. Contiene informazioni sulle alternative per controllare 2.700 parassiti e malattie senza l’uso di sostanze chimiche, basandosi sulle risorse e le conoscenze del CABI“.
In questa sua prima release, l’app contiene informazioni sulla tossicità dei pesticidi usati per le principali coltivazioni e i principali parassiti di Messico, India, Brasile, Colombia e Kenya. Sono informazioni, spiegano i promotori, ricavate dai documenti delle autorità di governo, dagli accordi internazionali e/o da istituzioni accademiche.
“Gli Standard Fairtrade – conclude la nota – includono severe restrizioni sull’uso e la gestione dei pesticidi, tra cui il fatto che gli agricoltori ricevano formazione sui metodi non chimici di controllo dei parassiti. Con la nuova app, i piccoli agricoltori e i manager delle piantagioni con più facilità troveranno alternative ai più di 200 pesticidi pericolosi vietati dagli Standard Fairtrade. Molti produttori Fairtrade sono anche bio e seguono standard ancora più restrittivi – per esempio circa il 60% di tutte le banane Fairtrade sono anche bio”.