La Coop elimina il glifosato dai prodotti ortofrutticoli a proprio marchio. Il leader della Grande distribuzione annuncia oggi la svolta in occasione del MacFrut a Rimini dove presenterà un dossier “Pesticidi: stato dell’arte, valutazione dei rischi, uso razionale e riduzione in agricoltura”. Oltre al glifosato, l’erbicida più usato al mondo, sospetto cancerogeno per la Iarc, la Coop ha deciso di mettere al bando da frutta e verdura anche terbutilazina, s-metolaclor, bentazone. Sp”iega Marco Pedroni, presidente di Coop Italia: “Abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare”.
Si comincia dalle ciliegie
La decisione della Coop di eliminare le 4 molecole (che si aggiungono alle 10 già bandite da tempo: clormequat, etossichina, difenilammina, benomil carbendazin, vinclorzolin, procimidone, pirimicarb, metomil, forclorfenuton e imidacloprid) è stata anticipata da una lettera indirizzata agli inizi di febbraio ai 116 fornitori di ortofrutta a marchio Coop, i quali ricorreranno a modalità di gestione alternative. “Saranno possibili poche e temporanee eccezioni in casi di oggettiva difficoltà – spiega in una nota il leader della Gdo – che i fornitori dovranno comunque concordare con Coop”.
“I primi frutti liberi dai 4 pesticidi ad arrivare nei reparti dei 1.100 punti vendita Coop saranno le ciliegie seguite a breve distanza da meloni, uva e clementine per un totale di 15 colture nel corso del 2019; nei successivi tre anni queste pratiche verranno estese a tutte le famiglie dei prodotti ortofrutticoli a marchio Coop per un volume complessivo di oltre 100.000 tonnellate di prodotti coinvolti (a valore circa 325 milioni di euro. Queste azioni sono parte integrante dell’impegno di Coop a tutela dell’ambiente in cui viviamo, con ricadute positive sulla qualità del prodotto e sulla sicurezza alimentare”.
“Promuovere un’agricoltura di precisione”
Non è nuova Coop a scelte di questo tipo. “Era il 1993 quando Coop avviò una campagna per la riduzione dei pesticidi raccogliendo 1 milione di firme. Da allora più di 10 molecole chimiche sono state eliminate dai prodotti a marchio Coop, spesso anticipando di anni la normativa; il prodotto a marchio Coop da tempo vanta un ridotto contenuto di pesticidi, inferiore del 70% rispetto al residuo ammesso dalle leggi“. Oggi la scelta viene rafforzata per promuovere “l’adozione di tecnologie agricole innovative in grado di migliorare l’efficienza, la resa e la sostenibilità delle coltivazioni (la cosiddetta agricoltura di precisione), proseguendo una strategia di attenzione per l’ambiente e di sicurezza alimentare praticata da tempo e volta al continuo miglioramento delle prestazioni”.
L’Italia è tra i primi paesi in Europa per il consumo di pesticidi per ettaro coltivato che si possono trovare negli alimenti e al tempo stesso contaminare l’aria, il suolo e l’acqua. Coop intende contribuire alla riduzione di questa contaminazione “in attuazione del principio di precauzione – si legge ancora nella nota – che ha assunto come linea guida. Ridurre l’uso di sostanze chimiche che possano generare effetti negativi sull’ambiente e sulla salute va di pari passo con una migliore e più scientifica gestione delle attività agricole. È quello che oggi prende il nome di ‘agricoltura di precisione’, non una vera e propria novità, ma ancora una rarità nell’ortofrutta italiana”.
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Pedroni: “Siamo pionieri a tutela del consumatore”
“Quando avviamo una nuova campagna, che per noi significa un impegno nel tempo – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia – ci consideriamo un po’ dei pionieri. Lo siamo stati sicuramente nel 93 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di pesticidi. Oggi grazie all’attenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel paese; a fine febbraio i parlamentari di tutte le forze politiche hanno firmato una mozione approvata alla Camera che chiede un deciso freno all’uso di pesticidi, ma rimane ancora molto da fare. Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo. Alcune di queste molecole sono discusse e critiche, con opinioni anche diverse nel mondo scientifico. Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare”.