Prendete un bollino verde a forma del viso di Topolino, aggiungeteci le immagini sorridenti dei personaggi dei cartoni e dei film Disney e provate a immaginare una mamma e un papà alle prese con la scelta del cibo più salutare da dare al proprio figlio, magari
quando il piccolo ha da poco lasciato le pappine ed è alle prese con i primi pasti da piccolo adulto. Quello che vi chiediamo non è un grande sforzo di immaginazione: sarà capitato a tutti di chiedersi quale tra due biscotti – che all’apparenza sembrano uguali – sia il più adatto all’alimentazione del nostro bambino.
Chi ha dimestichezza con le etichette – e un po’ di pazienza – può facilmente rispondere alla sua domanda. Chi, invece, si fa prendere dalla pigrizia può trovare utile farsi orientare nella scelta dai bollini di approvazione che compaiono qua e là sulle confezioni tra gli scaffali. Da qualche tempo anche Disney ha lanciato il suo marchio di garanzia: un bollino che nella forma ricorda il viso di Topolino, non a caso verde, al cui interno compare la scritta “Disney Cucina”. Nella lista dei prodotti approvati appaiono i cereali da colazione Crockki, i succhi di frutta Santàl, la pasta Dalla Costa, gli alimenti baby a marchio Esselunga, i biscotti bio Germinal, la pasta secca Dalla Costa e alcune merendine Ferrero. Insomma tutti prodotti che fanno parte della dieta di un bambino.
Quello che ci siamo chiesti – e che raccontiamo in un’inchiesta nel numero del Salvagente in edicola – è il criterio che utilizza Disney per assegnare il suo marchio ad un prodotto piuttosto che un altro. Alla fine della nostra inchiesta, però, più che risposte certe abbiamo trovato dubbi. E il sospetto che sia solo puro marketing alle spalle dei bambini.
Sulla pagina web dedicata, Disney spiega di voler “sostenere i genitori aiutandoli a promuovere in famiglia, attraverso le sue storie e i suoi personaggi, stili di vita sani, semplici e divertenti” e mette a disposizione le sue linee guida nutrizionali, ovvero i principi secondo i quali promuove un alimento piuttosto che un altro: quantità di zuccheri e di sale, calorie e grassi. In teoria si tratta di valori condivisibili dal momento che limitano l’apporto di sodio e grassi saturi; incoraggiano un’alimentazione basata su cereali integrali e verdura.
Tuttavia, non possiamo non notare alcuni difetti. Innanzitutto non sono noti i nomi degli esperti che hanno contribuito a mettere nero su bianco le linee guida.
Per alcuni alimenti, poi non viene indicata la quantità della porzione. Infine, ed è questa la cosa più grave, in molte occasioni Disney contraddice i suoi stessi principi assegnando il suo bollino verde a cibi che per aspetti nutrizionali o ingredienti sarebbe meglio non dare da mangiare ai bambini. Ed è proprio su queste contraddizioni che abbiamo basato la nostra inchiesta confrontando i valori indicati sulle linee guida con quelli che hanno realmente gli alimenti con il bollino verde.