Le festività pasquali hanno messo a dura prova il nostro corpo e alle grandi abbuffate a tavola sono seguite grandi scorpacciate di dolci e torte. Questo dal punto di vista calorico permette di affermare che Pasqua è uno stress test per il nostro corpo ancora più significativo del Natale e forse lascia qualche strascico maggiore di quanto si pensi.
Quest’anno abbiamo avuto una Pasqua “alta” per cui avrò meno tempo per recuperare per la prossima prova costume, ma inizio a digiunare da domani e rientro nel mio peso forma…
FALSO I pranzi pasquali sono quanto di più ricchi e calorici ci possano essere come piatti, frequenza e concentrazione dei pasti in appena pochi giorni. Del resto non dobbiamo meravigliarci perché come tradizione millenaria vuole si arriva alla Pasqua dalla quaresima quindi da un teorico digiuno di quaranta giorni; se ci pensiamo Natale è una festività che non ci priva di nulla fino al giorno della vigilia. Nella storia dell’uomo la Pasqua rappresentava il momento in cui si ripartiva, in cui gli animali avevano avuto il tempo di accumulare riserve per crescere e per poi lavorare meglio, per riprodursi etc. Rimettersi in forma, per chi ha molto ecceduto, non sarà facile perché il tempo che ci resta per scendere in spiaggia è veramente breve, ma digiunare in modo drastico ci porterà solo ad avere altri problemi. In questa settimana pasquale abbiamo “trovato” nelle uova di Pasqua mediamente da 1 a 2 chili in più, teniamo presente che il tempo a disposizione è limitato ma con il vantaggio di avere giornate più dolci e calde che ci consentono di smaltire il peso in eccesso in modo più indolore attraverso l’attività fisica. La strategia vincente è di aggredire l’eccesso di peso con un’azione a tenaglia cercando di ridurre le entrate caloriche, aumentare i consumi, detossificarci e provare ad adottare uno stile di vita più sano approfittando della primavera in corso. Questo aspetto puramente meteorologico a Natale è improponibile e poiché sappiamo trovare qualsiasi autogiustificazione pur di non fare attività fisica all’esterno ne approfittiamo, ma a Pasqua queste scuse hanno meno peso.
Devo smaltire i chili in più e voglio prima depurarmi per essere facilitato a tornare in forma
VERO Il primo passo, che veramente ci permette di partire col piede giusto, è di ripulire il filtro per eccellenza del nostro corpo ovvero il fegato. Tutto quello che si mangia, si beve o comunque si introduce passa per attraverso il fegato. Questi giorni appena trascorsi sono stati un continuo assalto alle sue capacità di sopportazione e anche il migliore dei fegati si è appesantito troppo, facendoci sentire spossati, stanchi e talvolta insonni; allora cosa fare? Purtroppo occorre dire addio alle libagioni, alle dolci fette di pastiera e alle grandi tavolate; recuperiamo i rapporti di amicizia che si erano interrotti con verdure, carote, ortaggi, con la frutta e con l’acqua. Dobbiamo eliminare i tanti liquidi che si sono accumulati grazie alle torte salate, ai casatielli, alle torte umbre o ternane che ci hanno costretto a bere più del solito. Per eliminare i liquidi in eccesso occorre bere in abbondanza e questo aiuta anche a sentirci sazi prima e a evitare l’ultimo attacco agli avanzi delle uova o della colomba che sono in dispensa. Pur evitando il totale digiuno sarebbe bene ridurre molto i dolciumi, di zuccheri ne abbiamo mangiati tanti e spesso in maniera inutile, evitiamo di salare troppo, di condire con grassi animali perché la Pasqua spesso ci ha fatto assaggiare lardo, sugna o burro mentre è bene ritornare al caro e salutare olio extravergine d’olio. Sarebbe anche bene avere in tavola il pesce specialmente quello azzurro, la Pasqua è una festa molto ricca di grassi e di prodotti animali basti pensare ai tanti agnelli inutilmente sacrificati, ai tanti barbecue, agli arrosti etc. Il pesce alla griglia messo in tavola ci darà tanti vantaggi salutistici e se aggiungiamo delle verdure crude o appena cotte al vapore come contorni, avremo trovato un buon modo per ripulirci.
Mi sono avanzati tanti pezzi di uova al cioccolato, vorrei usarli in un modo diverso, ma non credo sia facile far conciliare questo con il recupero del peso forma
FALSO Il cioccolato è un alimento molto interessante da tanti punti di vista, sensoriale o salutistico ma che si può rimodellare e riutilizzare facilmente anche da chi ha poca confidenza con le arti gastronomiche. Un modo facile in cui provarsi come pasticciere è provare a fare una ganache. La ganache, nota come crema parigina, nasce per errore. In pratica è un’emulsione invertita oppure si potrebbe definire come una maionese volutamente impazzita al cioccolato, la vera bravura del pasticciere è stata quella di assaggiarla e poi soprattutto di migliorarla. La leggenda vuole che un assistente di cucina incapace, mescolando panna, burro e cioccolato sbagliasse e la panna bollente aggiunta al cioccolato facesse impazzire il tutto a questo punto, apostrofato dallo chef francese come maldestro ovvero “ganache” in francese, ma si scoprì che aveva inventato una nuova crema da leccarsi i baffi. La ganache si fa solo con il fondente mentre gli altri cioccolati permettono invece di fare delle ottime mousse. Questa attività, insieme ad esempio alla produzione di fondute di cioccolata o di barrette con frutta secca, può sembrare solo un modo per continuare a mangiare del cioccolato ma è invece un modo di riappropriarsi del tempo e del rapporto col cibo che può essere rivisto non come obiettivo della giornata ma come strumento per ricordare una giornata. In generale il migliore consiglio è di stare lontano dagli avanzi della dispensa, la tentazione di ripulire i piatti è molto forte per cui evitiamo di averli troppo sotto mano, di sfruttare il clima più mite per muoverci di più, di stare al sole così da accumulare vitamina D che ci farà sentire più in forma e attivi nonché ottimisti e infine, di rendere lo spirito pasquale un qualcosa di frequenza quotidiana e routinaria.