La Francia vieta l’importazione di ciliegie trattate con il dimetoato

La Francia ha vietato di nuovo, l’importazione e l’immissione sul mercato di ciliegie fresche provenienti da paesi in cui l’uso del dimetoato è autorizzato per combattere un parassita particolarmente virulento, la Drosophila suzukii, in grado di distruggere i frutti. Non è la prima volta che il paese transalpino prende una decisione del genere: è dal 2016 che rinnova, anno dopo anno, il divieto dopo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha detto che sul pesticida “i dati non sono sufficienti per escludere chiaramente un rischio per i consumatori”. Come la maggior parte degli insetticidi fosforganici, il dimetoato è un principio attivo neurotossico, nocivo per l’uomo per ingestione, inalazione e per contatto con la pelle. La  tossicità si esplica sul sistema nervoso centrale e simpatico e su quello periferico, agendo sulle connessioni sinaptiche e sulle terminazioni neuromuscolari. Allo stesso tempo, la Francia ha proibito uso del dimetoato nel suo territorio. Sono consentite ciliegie da agricoltura biologica in conformità con gli standard europei.

La Francia sta ancora una volta applicando la sua clausola di salvaguardia nazionale in assenza di misure globali di divieto dimetoato nell’Unione europea, una misura richiesta dal governo francese nel 2016. Tra i paesi produttori che utilizzano il dimetoato ci sono l’Austria, la Croazia, la Turchia, l’Argentina e il Cile. Anche nel nostro paese sono autorizzati 15 prodotti fitosanitari a base di dimetoate in scadenza il prossimo 31 luglio, chissà se il nostro ministro della Salute prenderà in considerazione di revocare l’autorizzazione come, d’altronde ha già fatto la Francia.