Triclosan nei dentifrici (e non solo) provoca antibioticoresistenza

Il triclosan, l’antibatterico molto diffuso nei dentifrici, nei saponi e in molti prodotti per l’igiene della casa, è in grado di interferire sul funzionamento degli antibiotici, rendendoli inutili, come la ciprofloxacina usata per curare le infezioni delle vie urinarie.

La nuova evidenza scientifica sulla nocività di questa sostanza – che in Italia è stata in larga parte eliminata dalle paste dentifricie grazie alla campagna e alla petizione StopTriclosan lanciata negli anni scorsi dal Salvagente – arriva da uno studio pubblicato su Antimicrobial Agents and Chemotherapy, condotto dalla Washington University di St. Louis.

“Il triclosan aumenta il numero di batteri in grado di sopravvivere”

I ricercatori hanno in sostanza dimostrato sui topi che il triclosan aumenta la tolleranza di E.coli e Staffilococco aureo agli antibiotici di 10.000 volte, mentre riduce di oltre 100 volte l’efficacia degli antibiotici in caso di infezione delle vie urinarie. “Il triclosan – ha spiegato Petra Levin, professore di biologia, tra gli autori della ricerca – aumenta il numero dei batteri in grado di sopravvivere agli antibiotici. Di norma, a sopravvivere al trattamento è un batterio su un milione e per il resto è il sistema immunitario che pensa a controllarli. Ma il triclosan ha completamente modificato queste proporzioni. A sopravvivere, a distanza di 20 ore dall’esposizione agli antibiotici, è stato un batterio su 10, anziché 1 su un milione e con questi numeri il sistema immunitario rischia di venir sopraffatto dall’infezione“. Un problema non da poco se si considera che il 75% degli statunitensi presenta triclosan nelle urine e che 1 persona su 10 ne ha livelli tali da consentire la crescita dell’Escherichia coli.

Fda: via dai saponi. Colgate getta la spugna sul dentificio

Nel 2017 la Fda, la Food drug administration, l’autorità per la sicurezza dei prodotti alimentari e non statunitense, ha raccomandato di rimuovere il triclosan dai saponi di largo consumo, ma questo non ha impedito ai produttori di aggiungerlo altrove. Ricordiamo che questo discusso antibatterico è in grado di accumularsi e rimanere a lungo sia nell’organismo che nell’ambiente.

Nel 2013 il Salvagente lanciò una petizione su Change una petizione per chiedere ai principali produttori di dentifrici di toglierlo dalle loro formulazioni: raccogliemmo oltre 30mila firme e la stragrande maggioranza delle aziende “aderì” al nostro appello mettendolo al bando.

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L’ultimo a resistere nell’uso del triclosan era Colgate che poche settimane fa ha annunciato di eliminarlo dalle proprie paste: una vittoria seppur tardiva visto i danni che questa sostanza può provocare alla salute umana.

Valga per tutti l’appello lanciato dalla professoressa Petra Levin: “Per il momento mi accontenterei del fatto che il nostro studio venisse considerato un avvertimento e che portasse a riconsiderare pesantemente il ruolo degli antimicrobici aggiunti nei prodotti di largo consumo”.