Giocattoli e stoviglie in plastica aumentano ftalati e Bisfenolo A nel corpo dei più piccoli

Giocattoli e stoviglie monouso in plastica aumentano la presenza di ftalati e Bisfenolo A, noti interferenti endocrini, nell’organismo dei bambini e delle madri. Portano a questa conclusione i risultati del progetto di ricerca Life Persuaded (qui lo studio completo) dell’Istituto superiore di sanità  che ha condotte analisi sulle urine di 2023 coppie madre-bambino.

I risultati: bambini 4-14 anni più contaminati

Il progetto di ricerca Life Persuaded – “Phthalates and bisphenol A biomonitoring in Italian
mother-child pairs: link between exposure and juvenile diseases” – coordinato dal Centro di riferimento Medicina di genere dell’Iss, nello specifico ha riscontrato nel 100% dei bambini, di età compresa tra i 4 e i 14 anni, sottoposti al controllo, la presenza di ftalati (DEHP) nelle urine e ben il 76% di Bisfenolo A (BpA). La presenza di ftalati nelle donne madri è risultato pari al 99,3% mentre il BpA è stato riscontrato nel 77,3% del campione.

Come influiscono gli stili di vita

Ecco come gli stili di vita di madri e bimbi influiscono nella contaminazione: ” In particolare – scrivono i ricercatori – livelli più alti della somma dei metaboliti di ftalati si sono osservati in bambini che giocano più di 4 ore al giorno con giocattoli di plastica, inclusi quelli elettronici. Tale associazione risulta più evidente nei bambini più piccoli di 4-6 anni. I bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni che svolgono attività fisica, hanno livelli più bassi di ftalati e BpA che variano a seconda dello sport praticato, del sesso e dell’area di residenza. Nelle madri, livelli più alti di BpA e ftalati si riscontrano in chi fa attività fisica all’aperto in area urbana del Centro Italia. Sia nei bambini sia nelle madri, livelli più alti di ftalati e BpA sono associati all’utilizzo di plastica monouso (bicchieri, piatti) che aumentano in relazione alla frequenza d’uso, e all’utilizzo di contenitori in plastica nel microonde“.

Gli effetti: pubertà precoce e obesità

Questi composti sono sostanze capaci di alterare il funzionamento del sistema ormonale: “Sia per il BpA sia per il DEHP – specificano i ricercatori – si evidenzia un cambiamento dei valori ormonali che riguarda principalmente la riduzione dei livelli sierici di estradiolo, leptina nelle femmine e un aumento dei livelli di adiponectina nei maschi”. Variazioni correlate alla presenza con alcune patologie infantili di origine endocrina, quali telarca prematuro (lo sviluppo delle ghiandole mammarie), pubertà precoce e obesità infantile. Meccanismi su cui lo studio Life Persuaded proseguirà ad indagare, assicurano i ricercatori di Iss.