Quando la notizia che la famosa attrice Angelina Jolie si era sottoposta a una mastectomia preventiva perché nel suo dna ha un gene che rende probabile il tumore al seno, l’opinione pubblica si era divisa. Adesso però il gene legato alle mutazioni brca1 e brca2 che possono far insorgere il tumore al seno e alle ovaie, entra nelle linee medico-scientifiche di cui terranno conto le commissioni dell’Inps che decidono sull’invalidità anche quando l’intervento chirurgico di mastectomia è stato eseguito prima dell’insorgere della malattia. La decisione dell’Inps, comunicata con una circolare lo scorso 13 febbraio a tutte le commissioni, arriva dopo un tavolo di confronto con l’associazione aBRCAdaBRA, nata per rappresentare i bisogni delle persone portatrici della mutazione Brca, e la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo).
Elisabetta Iannelli, segretario generale Favo, in un commento riportato dall’Ansa, dichiara: “Le indicazioni date dall’Inps per una corretta valutazione della disabilità anche per le persone sane portatrici di un rischio genetico ma che affrontano interventi terapeutici preventivi di non poco rilievo, costituisce una vera e propria apertura di orizzonti che in futuro riguarderanno anche altri rischi di malattia diagnosticati prima dell’insorgenza”.
Secondo quanto aveva dichiarato nel 2014 Angelina Jolie, nel suo caso il gene Brca1 era ereditario e, secondo i medici, la esponeva all’87% di rischio di sviluppare il cancro, malattia di cui erano morte la madre, la nonna e la zia.