Cattive notizie per i contribuenti in ritardo con i versamenti: il tasso degli interessi legali con il nuovo anno passa dallo 0,3% allo 0,8%. Una vera e propria stangata che si abbatte sui pagamenti effettuati oltre il termine di scadenza, a partire dal 1° gennaio 2019. Fino al 31 dicembre 2018, invece, si applica il tasso dello 0,3%.
La disposizione, precisa FiscoOggi la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, ha naturalmente ripercussioni anche di carattere fiscale: “Cambieranno gli importi dovuti all’Erario per i versamenti effettuati in ritardo o a seguito di ravvedimento operoso.
A questo proposito, si ricorda che gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello entro il quale doveva essere assolto l’adempimento tributario, fino al giorno in cui si effettua il pagamento, applicando per ogni periodo il tasso di interesse legale in vigore pro rata temporis”.
Un esempio concreto: sul versamento del saldo Imu, effettuato il 15 gennaio 2019 (scadenza ordinaria il 17 dicembre 2018) bisognerà calcolare gli interessi dello 0,3% dell’imposta dovuta dal 18 al 31 dicembre e dello 0,8% dal 1° al 15 gennaio.
Come viene calcolato
La variazione, determinata in misura pari alla media aritmetica dei parametri indicati dal codice civile (articolo 1284, comma 1). Lo stesso articolo assegna al ministro dell’Economia il compito di modificare il saggio di interesse legale sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi, tenendo conto anche del tasso di inflazione registrato nell’anno, è prevista dal decreto 12 dicembre 2018 del Mef, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 15 dicembre 2018.