Come operano gli algoritmi nell’orientare i mercati, le politiche e l’informazione? Come cambierà la tutela del consumatore nella data economy? E i consumatori sono consapevoli della rivoluzione originata dall’uso di tecnologie digitali? Insomma gli algoritmi, quei “marchingegni digitali” che muovono qualsiasi servizio on line e non solo, sono più un rischio o un’apportunità per il cittadino? Sono queste le domande alle quali Consumers’ Forum cercherà di fornire delle risposte nel convegno organizzato oggi a Roma (dalle 9 alle 13, presso la Sala Danilo Longhi presso Unioncamere, in Piazza Sallustio 21).
Il programma della giornata
In occassione della tredicesima edizione dell’appuntamento annuale con le maggiori Authority italiane, Consumers’ Forum – vero e proprio think tank all’interno del quale associazioni dei consumatori e le principali aziende italiane portano avanti un dialogo per rendere migliore il mercato – ha chiamato a dibatterne oltre che il Sergio Veroli, con il Stefano Besseghini il presidente Arera, il commissario Agcom Antonio Nicita, la consigliera del Garante Privacy Licia Califano, il segretario generale dell’Agcm Filippo Arena, il vice direttore generale Consob Giuseppe D’Agostino, la responsabile della Tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d’Italia la dottoressa Magda Bianco e la direttrice dell’Ufficio diritti degli utenti dell’Autorità dei Trasporti la dottoressa Katia Gallo.
La giornata si apre con due relazioni: la prima Consumerism 2018, analisi svolta in collaborazione con Università Roma Tre e illustrata da Fabio Bassan professore ordinario di Diritto dell’Unione europea e la seguire quella di Michele Mezza, giornalista e docente di culture digitali all’Università Federico II di Napoli.
Veroli: “Serve uso consapevole della tecnologia”
Il tema di fondo resta quello della gestione dei big data, della trasparenza dell’algoritmo e della consapevolezza del suo utilizzo da parte del cittadino. Ma anche i rischi connessi alla profilatura eccessiva dei consumatori: “Obiettivo di Consumers’ Forum oggi è quello di stimolare un confronto serio e costruttivo tra aziende, consumatori e istituzioni per condividere l’esigenza di, da una parte contribuire a informare ed educare il cittadino all’uso consapevole della tecnologia, dall’altra lavorare insieme per rendere più attuali ed efficaci le tutele per i cittadini in un mercato digitale che cambia troppo rapidamente ed è sempre più effetto di scelte globali”. E infine: “I cittadini devono essere liberi di scegliere serenamente fino a che punto cedere dati e rinunciare alla propria privacy. Per farlo tuttavia hanno il diritto di essere correttamente informati su cosa questo comporta. Hanno diritto a un mercato digitale trasparente e normato”.
“Serve una regolazione pubbliche dei big data”
Le sfide che lo sviluppo tecnologico pone ai consumatori sono tre. “Innanzitutto la trasparenza dell’algoritmo – ci spiega Veroli – il consumatore deve sapere a chi serve e per quali obiettivi. Le piattaforme poi nel loro ambito agiscono in una dimensione monopolistica: questo pone un problema che va affrontato. Infine la terza sfida è quella della proliferazione dei consumatori: ci vuole maggiore protagonismo dei regolatori per evitare eccessi in danno agli utenti. L’algoritmo, chiediamo in conclusione al presidente di CF è più un rischio o un’opportunità ? “Lo sviluppo tecnologico va accompagnato attraverso la regolazione per avere un controllo pubblico onde evitare il prevalere di interessi privati sulla mole di dati che ogni minuto immettiamo in rete. Il convegno ha proprio questo tra gli obiettivi: far uscire dalle ‘stanze degli addetti ai lavori’ queste tematiche e favorire una regolazione del settore”.
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