La Food and drug administration, l’ente statunitense di regolazione dei farmaci, ha approvato la commercializzazione dello Xofluza, il farmaco antinfluenzale della Roche che dovrebbe fare concorrenza al Tamiflu.
In Italia non è ancora in vendita ma non c’è dubbio che presto lo vedremo comparire anche sugli scaffali delle farmacie europee e dunque vale la pena capire cos’è e come funziona.
Partendo dal commento che ha rilasciato il commissario della Fda, Scott Gottlieb, dopo l’approvazione: “Con migliaia di persone che prendono l’influenza ogni anno e molte persone che si ammalano gravemente, avere alternative di trattamento sicure ed efficaci è fondamentale e questo nuovo farmaco fornisce un’opzione terapeutica importante e aggiuntiva”.
Ma funziona davvero?
I dati degli studi clinici suggeriscono che Xofluza, approvato per la maggior parte delle persone sane di età superiore ai 12 anni, agisce altrettanto bene dell’oseltamivir (Tamiflu e generico) – il trattamento influenzale più comunemente usato attualmente – nel ridurre la lunghezza di una malattia influenzale. Di quanto?
Complessivamente, entrambi sembrano ridurre il tempo in cui le persone hanno sintomi influenzali da poco più di tre giorni a poco più di due giorni.
In cambio di un giorno di influenza in meno, secondo Genentech la casa che distribuisce il Xofluza, il prezzo al dettaglio dovrebbe essere di 150 dollari.
Le differenze con il Tamiflu
Simile al Tamiflu, il nuovo farmaco deve essere assunto entro 48 ore dallo sviluppo dei sintomi per essere efficace. E per Xofluza, prima lo si prende, meglio è: in uno studio clinico, pubblicato a settembre nel New England Journal of Medicine (NEJM), le persone che hanno assunto il farmaco entro 24 ore dall’influenza hanno avuto sintomi per meno tempo rispetto a quelli che l’hanno preso tra 24 e 48 ore dopo aver sviluppato sintomi influenzali.
Gli effetti collaterali sembrano essere simili a quelli di Tamiflu. Nello studio NEJM, circa il 20% dei partecipanti che hanno ricevuto Xofluza ha manifestato alcuni lievi effetti collaterali, tra cui diarrea, bronchite, nausea e sinusite. Le percentuali di questi effetti indesiderati erano pressoché invariate per i soggetti dello studio che avevano ricevuto Tamiflu o un placebo.
Tuttavia, Xofluza richiede solo una dose, mentre un ciclo di Tamiflu comporta dosi multiple per diversi giorni. E le prove preliminari suggeriscono che Xofluza potrebbe essere efficace contro ceppi di influenza che hanno sviluppato resistenza al Tamiflu, anche se questo deve ancora essere confermato negli studi clinici.