Vaccini obbligatori si o no? Sì. Chiariamolo subito: l’obbligo vaccinale previsto dalla legge Lorenzin non è stato abolito come dimostrano i tanti casi registrati dalla cronaca degli ultimi giorni di allontanamento dei bambini “non in regola” dai nidi e dalle scuole materne. Questo è un classico esempio di come la politica degli annunci non funziona e che alle dichiarazioni devono seguire sempre delle leggi che mettono nero su bianco le regole.
Ad oggi è ancora in vigore la legge n. 119/2017 che prevede come prerequisito per l’iscrizione a nido e materna aver effettuato 10 vaccinazioni. L’obbligo potrebbe essere superato dall’approvazione di una nuova legge che è ancora in discussione alla Camera dei Deputati. Al momento, l’unico atto formale emanato dal governo è una circolare congiunta Miur-ministero della Salute che ha modificato in parte quanto previsto dalla legge Lorenzin, introducendo la possibilità di presentare la sola autocertificazione e non anche la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione, l’esonero o il differimento o la copia della prenotazione del vaccino all’Asl. Non prevede nessun obbligo per i presidi di accettare l’autocertificazione che possono, quindi, chiedere ai genitori il certificato dell’azienda sanitaria  e, in mancanza, non permettere la frequenza dei bambini oppure avviare l’iter sanzionatorio.
I genitori, quindi, entro il 10 luglio avrebbero dovuto presentare la documentazione e chi non lo ha fatto – nelle regioni dove non esiste l’Anagrafe vaccinale – potrebbe ricevere in questi giorni la brutta notizia dell’allontanamento del proprio figlio. Ovviamente c’è modo e tempo per mettersi in regola. Per le famiglie residenti nelle regioni che hanno già istituito un’Anagrafe vaccinale non ci sono procedure da seguire: in questo caso, infatti, le informazioni arrivano direttamente all’istituto scolastico. Dove l’anagrafe non c’è, i genitori avrebbero dovuto presentare il certificato (o l’autocertificazione) entro il 10 luglio: chi non lo ha fatto ma è in regola con le vaccinazioni può dimostrare al momento del sollecito di essere a posto con l’obbligo. Per quelli non in regola viene avviato l’iter di sanzionamento.
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