I dipendenti del ministero della Salute sono rientrati dalle ferie. Il periodo di riposo (meritato, ovviamente) è durato almeno un mese: a tanto, infatti, ammonta il ritardo con cui sulle pagine dedicate è apparso il richiamo dal mercato di tre lotti di preservativi Durex.  La comunicazione ufficiale dell’azienda è datata 26 luglio 2018 (continua dopo l’immagine)
Il Salvagente ne ha dato notizia attraverso la sua pagina web il 31 luglio 2018 (continua dopo l’immagine)
E il ministero che fa? Aspetta oltre un mese per annunciare ufficialmente il richiamo dal mercato (continua dopo l’immagine)
“Meglio tardi che mai”, direte voi. Sì, d’accordo, ma è lecito chiedersi a che serva comunicare ai cittadini un richiamo di un prodotto con così tanto ritardo dalla comunicazione data dall’azienda. Tra l’altro il richiamo si è reso necessario neanche per un motivo di poco conto: i preservativi – è il rischio – possono scoppiare. E addio a tutte le campagne di informazione e sensibilizzazione al sesso sicuro di cui anche il ministero della Salute si fa spesso portavoce.