Bene pubblico, affare privato. Sulle concessioni per la gestione di autostrade, l’affidamento di spiagge e lo sfruttamento delle acque minerali le aziende incassano miliardi mentre allo Stato vanno le briciole.
Autostrade: ai Benetton il 7% garantito, allo Stato il 2,4%
Il segreto di Pulcinella si dirà ma basta mettere in fila qualche cifra e il totale fa davvero impallidire. Partiamo dalle autostrade, tema scottante di questo giorni. Dopo la pubblicazione della concessione alla società Atlantia, i cui azionisti di maggioranza è la famiglia Benetton, che controlla Autostrade per l’Italia è emerso che al privato è assicurato il 6,85% netto mentre allo Stato va solo il 2,4% dei pedaggi incassati dal gestore.
Spiagge: ai balneari 10 miliardi, al governo 100 milioni
La sabbia sarà anche color oro, ma gli affari veri li fanno soltanto i privati. Che si tratti di stabilimenti balneari o di ristoranti e bar sulla spiaggia, il ritornello è sempre lo stesso da decenni: una concessione è per sempre, costa poco e rende moltis-simo. Non per lo Stato, però, che dalle circa 28mila concessioni demaniali sulle coste italiane, 12mila delle quali per stabilimenti balneari, incassa ogni anno poco più di 100 milioni di euro (103 milioni e poco più nel 2016). Una cifra ridicola considerato che il volume d’affari del settore, secondo alcune stime, si aggira fra i 10 e 15 miliardi di euro.