Un costume da bagno umido, una camminata a piedi nudi in piscina, una doccia senza ciabatte.
Inizia così, senza che nessun avvertimento, un’infezione micotica, una delle patologie più frequenti in questo periodo estivo. Ed è proprio il caldo, assieme all’umidità il terreno fertile di quei funghi che possono colonizzare anche la nostra pelle. Le infezioni più frequenti sono tre: la Tinea Versicolor (o pitiriasi versicolor), le infezioni da dermatofiti e le infezioni vaginali, come la candidosi. Vediamo come riconoscerle e trattarle, con l’aiuto di un bel servizio appena uscito su Consumer Reports, il mensile dei consumatori nordamericani, con i consigli di tre esperti: Mary Jane Minkin, professoressa di ostetricia e ginecologia presso la Yale University School of Medicine; Marie Jhin, dermatologa di San Francisco e portavoce dell’Accademia americana di dermatologia e Meera Sivendran, assistente professore di dermatologia presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai in New York City.
Tinea Versicolor
Cos’è: una crescita eccessiva di lievito naturale sulla pelle. “Abbiamo già un po’ di questo fungo sul nostro corpo, ma in estate, quando fa caldo e umido, la sua proliferazione può sfuggire al controllo”, dice Jhin. Fino al 50% delle persone che vivono in paesi tropicali hanno avuto questa infezione non contagiosa e le persone che sudano molto o hanno la pelle grassa sono più sensibili.
Sintomi: macchie secche, squamose, pruriginose (bianche, rosa, rosse o marroni) che crescono gradualmente insieme, creando macchie di pelle scolorita.
Come evitarla: indossare abiti larghi e leggeri in tessuti traspiranti, come la biancheria o il cotone, che ridurranno al minimo la sudorazione. Se si ha già sofferto di questo tipo di infezioni, per prevenzione si può prendere in considerazione l’applicazione di uno shampoo antimicotico che contiene solfuro di selenio o ketoconazolo e usarlo una volta al mese per 10 minuti su tutto il corpo.
Trattamento: la tinea versicolor spesso scompare da sola con l’arrivo dei primi freddi. Se non si vuole aspettare si può provare a trattare la pelle con uno shampoo antifungino, sapone o crema contenente solfuro di selenio o zinco piritione.
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Se questo approccio non risolve in un paio di settimane, sarà bene consultare un dermatologo per escludere altre patologie come la psoriasi, che richiederebbe un trattamento diverso.
Infezioni da dermatofiti
Cosa sono: queste infezioni fungine contagiose possono verificarsi sui piedi (tinea pedis o piede d’atleta), intorno all’inguine (tinea cruris o jock itch), o in qualsiasi altra parte del corpo dove il sudore può facilmente ristagnare, ad esempio sotto le ascelle o sotto il petto (tinea corporis). Le infezioni da dermatofiti possono anche affiorare nelle unghie e nelle unghie dei piedi.
Sintomi: un’eruzione cutanea pruriginosa con un motivo a forma di anello e un bordo rialzato e squamoso che assomiglia a un verme (ecco perché alcune di queste infezioni vengono definite collettivamente come tigna). Il piede dell’atleta è detto così perché inizia di solito tra le dita dei piedi e si estende ai lati e alla base dei piedi, e talvolta anche alle mani. Il jock itch inizia nella piega delle gambe, quindi si estende a inguine e interno coscia. La tigna delle unghie può renderle spesse, gialle e fragili.
Come evitarle: indossare infradito o sandali quando camminate intorno a piscine o spogliatoi perché le zone umide sono terreno fertile per questi funghi, dice Meera Sivendran, assistente professore di dermatologia presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai in New York City.
Con le scarpe chiuse indossare sempre calze; le spore fungine si raccolgono comunemente nelle scarpe. Se ne soffre un familiare, non condividere gli asciugamani e se si dorme nello stesso letto, sarebbe il caso di fargli indossare calze di notte per evitare di diffondere l’infezione.
Il modo migliore per prevenire il jock itch è quello di cambiare la biancheria intima subito dopo l’allenamento o dopo che si è sudato molto.
Trattamento: provare a trattarlo da solo con una crema, uno spray o una polvere come il clotrimazolo o il tolnaftato. Applicare un panno umido e freddo sulla zona interessata più volte al giorno aiuterà ad alleviare il prurito.
Se la condizione non migliora o peggiora dopo un paio di settimane, consultare un dermatologo. Il medico può esaminare piccole raschiature della pelle per confermare l’infezione e, se necessario, prescrivere un trattamento topico più forte.
Se si sospetta un’infezione delle unghie, si può provare ad applicare quotidianamente con un batuffolo di cotone una piccola quantità di Vicks VapoRub alle unghie colpite: uno studio ha mostrato che nel 56% delle persone ha riportato miglioramenti nei sintomi. Se non funziona, consultare il medico per la diagnosi; quello che sembra un’infezione alle unghie a volte è semplicemente una lesione.
Infezioni vaginali
Cosa sono: un’infezione, di solito causata dal fungo Candida albicans, che causa infiammazione e irritazione all’interno e intorno alla vagina. Le infezioni di questo tipo colpiscono fino al 75% delle donne a un certo punto della loro vita, e almeno in apparenza, sembrano essere più frequenti in estate. “Le donne sono sedute in costume da bagno tutto il giorno, che è terreno fertile per un’infezione”, spiega Mary Jane Minkin, MD, professore di ostetricia e ginecologia presso la Yale University School of Medicine.
È più a rischio chi ha recentemente fatto una cura di antibiotici ad ampio spettro, come l’azitromicina e la ciprofloxacina, che uccidono i batteri vaginali “buoni” che aiutano a tenere sotto controllo quelli dannosi. Il diabete di tipo 2 aumenta anche la probabilità di infezioni da lieviti. Sintomi: prurito e bruciore vaginale, arrossamento e gonfiore della vulva e secrezione densa e bianca.
Prevenzione: sostituire immediatamente abiti bagnati o sudati come costumi da bagno o indumenti da allenamento. Limitare il tempo in vasche idromassaggio, che possono ospitare batteri in grado di modificare l’equilibrio del pH della vagina, rendendo più probabile la crescita del lievito. Indossare biancheria intima di cotone e limitare l’uso di collant, che possono intrappolare il calore e l’umidità. Trattamento: se è la prima volta che si hanno sintomi, consultare il proprio medico per una corretta diagnosi – la ricerca suggerisce che solo circa un quarto delle donne che si auto-curano per le infezioni da lievito ne hanno davvero una. “Di solito è un altro tipo di infezione, come la vaginosi batterica, o anche l’irritazione “, dice Minkin.
Trattamento: Se si è già sofferto di un’infezione del genere e si riconoscono i sintomi, è possibile utilizzare il clotrimazolo o il miconazolo. Se questo non allevia i sintomi in circa tre giorni, o se i sintomi ritornano entro un paio di settimane, il medico può prescrivere una singola dose orale singola del farmaco antimicotico fluconazolo e/o supposte vaginali più forti.