Qualcuno ha deciso di rompere le uove nel paniere. Dopo lo scandalo fipronil dell’estate scorsa, l’insetticida vietato che ha contaminato milioni di uova in tutta Euorpa, non si placano le allerte sulle uove. Se la Germania ha bloccato un’ingente partita contaminata la scorsa settimana, è scattato nelle ultime ore l’allarme sulle uova bio olandesi: secondo un’indagine condotta da Foodwatch, la Ong specializzata in temi di sicurezza alimentare, ben 60 aziende bio avrebbero per due anni utilizzato, nonostante lo scandalo fipronil, 15 sostanze vietate non solo nel bio ma anche negli allevamenti tradizionali. Sempre nelle stesse ore dalla Polonia è partito un maxi ritiro di 4,3 milioni di uova contaminate da un antibiotico Lasalocid aggiunto – pare – erroneamente nei mangimi.
Sotto accusa il bio olandese
In Olanda i test condotti da Foodwatch hanno portato alla luce ritardi e omissioni nei controlli da parte dello Skal Biocontrole, l’organo pubblico di certificazione dei prodotti bio: dalle ispezioni condotte tra il febbraio 2016 e il febbraio 2018 compreso quindi il periodo caldo dello scandalo fipronil (estate 2017) lo Skal non si sarebbe accorto che decine di allevamenti bio usavano 15 sostanze non ammesse, tra le quali MenthoBoast, MiteClean, CID 20 , Kilcox, Virocid, Inciprop Extra, Kickstart, M50Q e Macrodes. Parliamo di disinfettanti, pesticidi e sanificanti vietati anche – come lo stesso fipronil – negli allevamenti tradizionali. “Sembra che le ispezioni prima della crisi del fipronil siano state piuttosto superficiali“, ha dichiarato la ricercatrice di Foodwatch Corinne Cornelisse, aggiungendo che “gli ispettori non hanno svolto il loro lavoro in modo regolare, hanno ispezionate le aziende e avrebbero dovuto notarlo”.
L’allerta della Polonia
Diverso il paese, stesso il prodotto: venerdì scorso il servizio veterinario polacco ha richiamato circa 4,3 milioni di uova contaminate da un antibiotico il Lasalocid. Il capo del servizio veterinario polacco Pawel Niemczuk ha dichiarato che il farmaco è stato aggiunto “erroneamente” al mangime somministrato alle galline ovaiole in una fattoria vicino a Poznan. “Il mangime per polli da ingrasso (che utilizza legalmente l’antibiotico) è stato erroneamente dato alle galline ovaiole”, ha aggiunto. Secondo un rapporto della Soil Association, la maggiore organizzazione inglese che si occupa di agricoltura biologica, il 20% del pollame e il 10% delle uova presenti sul mercato europeo, conterrebbero tracce dell’antibiotico Lasalocid, molto dannoso per la salute umana. Il farmaco anti-microbico, usato per controllare i parassiti intestinali nel pollame, è altamente tossico per l’uomo.