Per il caos dei voli cancellati Ryanair sanzionata per 1,85 milioni di euro

RYANAIR VOUCHER

Il caos dei voli Ryanair, migliaia di voli cancellati con la scusa che la compagnia doveva dare le ferie ai propri dipendenti, è costato alla compagnia 1.850.000 euro. Questa l’entità della sanzione comminata dall’Antitrust per pratiche scorrette, legate al non aver informato adeguatamente i passeggeri sui loro diritti in casi come questi.

L’episodio lo ricorderete tutti: la compagnia irlandese si era resa protagonista di una maxicancellazione, in Italia come in tutta Europa, ed era stata bacchettata dall’Antitrust perché non informava adeguatamente i propri clienti delle modalità a disposizione per ottenere rimborsi e sostituzioni dei voli. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, era arrivata a imporre alla compagnia di dare subito ai consumatori informazioni chiare, trasparenti e immediatamente accessibili ai sensi del Regolamento Ce 261/2004.

In particolare, l’Antitrust, anche dopo l’avvio del procedimento istruttorio del 20 settembre 2017, sulla base di ulteriori elementi acquisiti, ha rilevato che la compagnia “ha continuato a diffondere in modalità incomplete, non trasparenti e fuorvianti, sia sul proprio sito Internet che nelle comunicazioni indirizzate ai consumatori, le informazioni sul diritto alla compensazione pecuniaria dei passeggeri italiani che hanno maturato tale diritto a seguito delle cancellazioni dei voli operate da Ryanair, in larga misura riconducibili a ragioni organizzative e gestionali del vettore”. La condotta della compagnia irlandese era passibile di provocare “un danno grave e irreparabile ai consumatori, anche tenuto conto del decorso del tempo rispetto al momento in cui l’evento cancellazione massiva si è verificato, ostacolando l’esercizio del diritto alla compensazione pecuniaria da parte dei consumatori che hanno subito notevoli disagi a causa della soppressione dei voli”.

Ora arriva la maxisanzione. “Una vittoria dei consumatori – la definisce Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – avevamo denunciato fin dal 19 settembre 2017,  che sul sito della compagnia non si informava correttamente l’utente dei suoi diritti”.

Dona prosegue: “Avevamo chiesto sia all’Enac che all’Antitrust di intervenire per far rimuovere alcune scritte sul sito ed evitare che fossero pregiudicati i diritti dei consumatori in materia di rimborsi e compensazione pecuniaria, dato che non veniva rispettata la Carta dei diritti del passeggero. Speriamo che la condanna serva ad evitare il ripetersi di queste violazioni”.

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