Costi più alti per chi preleva all’estero con valuta diversa dall’euro ma condizioni migliori nel caso si sia vittime di truffa: Poste italiane in questi giorni sta comunicando ai suoi clienti le modifiche contrattuali in recepimento della direttiva Ue 2015/2366 relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno.
Cosa cambia in meglio
Vediamo i cambiamenti più importanti. Dal punto di vista delle novità positive c’è sicuramente la seguente: “Riduzione della franchigia prevista a carico dei clienti (da 150 a 50 euro) in caso di pagamenti non autorizzati connessi all’utilizzo di strumenti di pagamento smarriti o rubati o indebitamente utilizzati; se il pagamento è effettuato con carta, la franchigia non si applica secondo quanto stabilito dalle regole dei circuiti internazionali e il cliente non sopporta alcuna perdita”. Dunque nel caso di phishing, per esempio, il massimo che il frodato rischia di non vedersi rimborsare al massimo 50 euro invece che 150. Inoltre, le variazioni contrattuali prevedono una “riduzione dei tempi di risposta ai reclami dei clienti” e la “riduzione dei tempi di rimborso delle operazioni di pagamento disconosciute dal cliente”, anche se i tempi non vengono esplicitati.
Cosa cambia in peggio
Dal punto di vista dei cambiamenti che invece vedono un peggioramento per il cliente, le modifiche riguardano le commissioni per prelievi e pagamenti in valuta diversa dall’Euro da Atm Visa/Visa electron all’estero. Mentre prelevare in un paese non euro prima costava 5 euro di commissioni, a partire dal 1 luglio 2018 a questa cifra bisognerà aggiungere l’1,10% dell’importo prelevato. Quando invece si effettuerà un pagamento in valuta differente dall’euro su Pos di esercenti aderenti al circuito Visa payWave e su Pos virtuali (esercenti online), mentre prima non erano previste commissioni, adesso bisognerà pagare 1,10% dell’importo complessivo. Facciamo un esempio pratico. Mettiamo che troviate su eBay un computer da mille euro in vendita in Inghilterra, e che vi sia richiesto un pagamento in sterline. Prima pagare con Postepay non vi sarebbe costato un soldo in più, con le modifiche contrattuali, bisognerà sborsare 11 euro in più. Stesso discorso se andate a fare shopping a Londra e pagate con Postepay. Se invece prelevate 100 euro da un bancomat in Usa o in Brasile, per esempio, vi costerà 1,10 euro di commissione.