Da oggi, mercoledì 2 maggio, è possibile modificare il 730 precompilato, anche solo per variare un dato o integrare una spesa da detrarre. La scadenza per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi è fissata, salvo rinvii come d’abitudine, per il 23 luglio prossimo.
Accetto senza modifiche? Non servono gli scontrini
Nel frattempo da oggi sia i contribuenti che scelgono il fai-da-te sia quelli che si affidano a Caf o commercialisti, possono “mettere mano” alla dichiarazione dei redditi preparata dall’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui la precompilata viene accettata in autonomia (non si ricorre cioè ad intermediari, Caf o commercialisti) e senza modifiche, il Fisco, come spiega in una nota l’amministrazione tributaria, non fa scattare controlli ovvero “non richiede più la documentazione che dimostra le spese che danno dritto a deduzioni e detrazioni (scontrini, fatture, bonifici, contratti, ecc.). Un beneficio che si estende anche alle dichiarazioni 730 inviate, con o senza modifiche, tramite Caf e professionisti: saranno questi ultimi, infatti, in caso di controllo documentale, a dover esibire la documentazione al posto dei loro assistiti”.
La “compilazione assistita”
Inoltre, come precisano le Entrate, se il cittadino modifica alcuni dati aggiungendone di nuovi o modificando quelli già presenti, l’Agenzia effettuerà il controllo documentale esclusivamente sui dati aggiunti o rettificati. “Non verrà , infatti, effettuato il controllo documentale sui dati relativi agli oneri forniti dai soggetti terzi che non sono stati variati dal contribuente”. La “compilazione assistita”, una modalità di modifica messa a disposizione sul sito del 730 precompilato, consente di inserire singoli documenti di spesa o di intervenire con modifiche e integrazioni su singole voci trasmesse dai soggetti obbligati (strutture sanitarie, farmacie, banche, assicurazioni, università , attività di pompe funebri, amministratori di condominio eccetera) senza dover necessariamente ritoccare tutta la macrovoce di riferimento.
Rimborso più facile
L’Agenzia delle Entrate elabora i dati e calcola direttamente anche le imposte da pagare o il rimborso da incassare. In caso di rimborso, il contribuente che ha utilizzato il modello 730 lo riceverà direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Chi, invece, non ha un sostituto d’imposta, per esempio perché ha perso il lavoro nel corso dell’anno, riceverà l’eventuale rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul suo conto corrente bancario o postale (se il contribuente ha indicato sulla piattaforma il suo codice Iban).