Nuova condanna Johnson & Johnson che, con il suo fornitore Imerys Talc, dovrà risarcire un uomo al quale nel 2016 è stato diagnosticato un mesotelioma (un tipo di cancro che colpisce il rivestimento di alcuni organi e che è in genere associato all’esposizione all’amianto) provocato dall’uso prolungato, 30 anni, di talco. Se nelle altre sentenze la multinazionale ha risarcito donne che si erano ammalate di tumore alle ovaie, questa volta, e per la prima volta, ad ottenere il risarcimento è un uomo.
La scorsa settimana una giuria aveva stabilito un primo risarcimento di 30 milioni di dollari (24 milioni di euro) per l’uomo e di altri 7 milioni (5,7 milioni di euro) per la moglie, ma mercoledì una seconda giuria ha quasi triplicato l’entità del pagamento (80 milioni di dollari). Stando all’azione legale dell’uomo, entrambe le compagnie sapevano che i prodotti in commercio erano contaminati con l’amianto (a riprova di ciò, gli avvocati del querelante hanno prodotto un memo interno del 1969, nel quale uno scienziato menzionava specificamente la contaminazione di amianto nel talco), ma non hanno fatto nulla per avvertire il pubblico del pericolo. Le due aziende hanno già fatto sapere di aver preparato un ricorso.