“Mentre all’Eur parte il Gran Premio di Formula E, grandi disagi per i cittadini e niente è stato fatto nella capitale per affiancare alla gara automobilistica uno sviluppo della mobilità elettrica – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio-. Finita la gara e smantellate le strutture, Roma tornerà esattamente dov’era, con un numero ridicolo di colonnine di ricarica per auto elettriche, 3.500 veicoli a motore che ogni ora passano sotto al Colosseo, tutti i suoi mezzi pubblici di superficie e le sue maggiori arterie stradali strette nella morsa del traffico. Senza colonnine, difficile che i romani possano passare all’auto elettrica.”
Numeri ridotti
Secondo i dati di Legambiente presentati dall’associazione nell’ambito dell’incontro “Green Mobility, verso gli stati Generali della Mobilità Elettrica” organizzato insieme a Lorien Consulting, Roma rimane ferma sullo sviluppo e il sostegno alla mobilità elettrica. Nella Capitale ci sono poco più di 300 punti di ricarica pubblici: 158 per le automobili e 175 per moto e quadricicli; pochissimi rispetto ad Amsterdam dove sono 4.000 ma anche rispetto a Firenze che, molto più piccola, ne ha 74 per le auto e 466 per moto e quadricicli. A Roma circolano 13 mila auto ibride (molti taxi) che rappresentano però solo lo 0,75% delle auto circolanti. Le auto elettriche sono invece appena 728 (lo 0,04%). Le moto e gli scooter elettrici sono 499, lo 0,12% di quelli circolanti.
Ancora niente delibera dal Comune
“Siamo, non a caso, alla vigilia del gran premio di Formula E a Roma – sottolinea Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – che era stato annunciato come un momento di svolta per la città sul fronte della mobilità a emissioni zero, e non solo per il quartiere Eur dove si svolgerà la gara. Purtroppo questa Roma senza auto inquinanti la vedremo solo per un giorno e intorno alla Cristoforo Colombo, perché oltre all’allestimento della zona interessata dal gran premio, non è stato fatto niente. Niente per recuperare il ritardo rispetto al numero di centraline di ricarica nella città, niente per le metropolitane e per le piste ciclabili. Nonostante i proclami, è stata un’occasione persa ed è il caso di chiedere alla Giunta capitolina se intende ripetere un’esperienza del genere in una città dove ancora manca perfino la delibera per l’installazione delle centraline di ricarica delle auto elettriche”.