Un’epidemia di Listeria monocytogenes in Europa che ha ucciso sei persone potrebbe essere collegata al mais surgelato. Il batterio è stato associato a 32 casi tra dicembre 2015 e febbraio 2018. Le infezioni sospette si sono verificate in Finlandia, Austria, Danimarca, Svezia e Regno Unito. Come riporta FoodNavigator,  i quattro stati membri dell’UE hanno segnalato sette nuovi casi confermati, due dei quali sono stati fatali, secondo un aggiornamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) a una valutazione di dicembre. L’Ecdc ha reso noto di stare indagando sull’epidemia insieme all’Efsa e ai paesi colpiti, “per identificare il / i veicolo / i di infezione e il punto di contaminazione” aggiungendo “Non abbiamo ancora risultati conclusivi”. Sono le verifiche svolte in Finlandia e Svezia a indicare il mais surgelato come possibile veicolo di infezione.
Le tracce portano al mais polacco
Tra il 2016 e il 2018 sono stati rilevati 15 casi da diverse parti della Finlandia dove l’Istituto nazionale per la salute e il benessere (THL) ha detto che una persona colpita dall’infezione ha riferito di aver mangiato mais congelato non riscaldato. Per tanto il suggerimento dato dal Thl è quello di di scaldare tutte le verdure surgelate. Cucinare a temperature superiori a 65 ° C uccide i batteri. Sok, che fa parte del gruppo S, ha richiamato il mais surgelato Rainbow Sweet  Corn (Rainbow Makea maissi – pakastemaissia) da 450g, lo scorso gennaio, dopo una segnalazione di un lotto contaminato da listeria (la scadenza era tra il 6/1/19 e il 9/6/19). Il batterio è stato trovato in uno stock di mais coltivato in Ungheria e confezionato in Polonia.
L’analogia col caso dell’epatite c e i frutti di bosco
Fortunatamente, questo prodotto non è commercializzato in Italia, ma la dinamica della storia riporta alla memoria l’epidemia di epatite C che colpì l’Europa tra il 2013 e il 2014, con quasi 2mila casi solo in Italia, a causa di frutti di bosco congelati e contaminati in una coltivazione polacca. In quel caso i frutti contaminati vennero usati per prodotti di vario tipo e di varie aziende. C’è da augurarsi che il mais al centro delle verifiche in corso non entri nel nostro paese sotto altre vie e per altri prodotti. Nel frattempo, l’Ecdc e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare stanno preparando una valutazione congiunta dei focolai che dovrebbe essere pubblicata entro la fine di questo mese.