Oltre 5,4 milioni di litri di carburante proveniente dall’Est è stato venduto illegalmente nel nostro paese, per un totale di circa 12 milioni di euro di evasione fiscale. A bloccare l’attività criminale l’operazione CocktOil condotta dal comando provinciale di Parma della guardia di finanza che si è conclusa con l’arresto di cinque persone arrestate, 13 denunciate a piede libero e tre società poste sotto sequestro. Si tratta dell’ennesimo caso di contrabbando di carburanti illegali immessi in modo fraudolento nel mercato italiano che, secondo la stima dell’Unione petrolifera, raggiungerebbe picchi tra il 5 e il 10% degli oltre 31 miliardi di litri erogati ogni anno in Italia come abbiamo raccontato nel numero in edicola con l’inchiesta “Dirty Oil” raccontata nel video che segue:
Il carosello del “CocktOIl”
Dall’attività investigativa delle Fiamme gialle è emerso che entravano in Italia dei prodotti energetici classificati come “oli lubrificanti”, “fiscalmente assoggettati alla sola imposta di consumo, ma di fatto utilizzabili anche per l’autotrazione alla stessa stregua del gasolio che, tuttavia, per lo specifico uso, sconta il pagamento sia dell’Iva che delle accise, con un’incidenza sul prezzo finale di circa il 70%”.